Sentita ieri sera all’Auditorium (sala Santa Cecilia), con l’orchestra dell’Accademia condotta da Christoph Eschenbach. Non lo avevo mai sentito dirigere (ha iniziato la carriera come pianista e ha 65-70 anni) e mi è piaciuto molto. L’orchestra l’ha seguito con un suono compatto e ricco sotto il profilo timbrico, tanto da suonare diversamente da come suona di solito. Anche l’agogica impressa all’esecuzione è stata notevole, soprattutto nel movimento iniziale della Sinfonia n. 4 in re minore, op. 120, di Schumann. Ma soprattutto mi ha impressionato la sua capacità di non essere convenzionale (le due sinfonie sono di esecuzione frequente, e càpita spesso di sentire una sorta di interpretazione routinaria); Eschenbach, invece, è riuscito a farci sentire particolari, strumenti, controcanti, picccole frasi, pur all’interno di quella massa sonora tesa e compatta di cui parlavo prima.
Forse, a conti fatti, l’interpretazione di Schumann gli è riuscita meglio di quella di Tchaikovsky; ma io amo Tchaikovsky più di Schumann (di quello sinfonico, almeno, perché quello pianistico è tutto un altro discorso).
Di qui il pretesto per questa nota. Ragazzi, se conoscete Tchaikovsky soltanto per Il lago dei cigni o Lo schiaccianoci (magari perché avete visto Fantasia di Walt Disney) e avete di lui l’immagine del compositore brillante, dalla melodia facile, tutto trine merletti e crinoline, allora è venuto il momento di cambiare opinione. Tchaikovsky è un grande musicista tragico, che si affaccia senza paura (ma con molte vertigini) sugli abissi del suo animo, e dunque dell’animo umano in generale. Per convincerne ascoltate, ma non una volta sola, la quinta e la sesta sinfonia.
Per iniziare, suggerirei l’interpretazione di Evgeny Mravinsky con la Filarmonica di Leningrado pubblicata dalla Deutsche Gramophon. Fatemi sapere.
lunedì, 7 Maggio 2007 alle 11:50
[…] 1840, il 7 maggio nasceva Pyotr Il’yich Tchaikovsky, che come già sapete io […]
sabato, 11 Maggio 2013 alle 10:50
Giusto. Tragico. Sto guardando ora la sinfonia n. 5 trasmessa su rai5, sono d’accordo con te. Del resto, mi pare, la compose in poco tempo dopo un periodo di depressione.
sabato, 11 Maggio 2013 alle 10:51
Sono d’accordo con te. Tragico. Del resto la scrisse in breve tempo dopo un periodo di depressione.