Quando andavo a scuola era considerata quasi una festa nazionale, una delle tappe dell’unificazione d’Italia. Nel 1859-1960 la 2° guerra d’indipendenza e l’impresa dei Mille, nel 1861 il Regno d’Italia, nel 1866 la 3° guerra d’indipendenza e l’annessione del Veneto, nel 1870 Roma capitale, con la 1° guerra mondiale Trento e Trieste italiane.
Adesso non mi sembra ci sia molto da festeggiare. Non so se si tiene qualche cerimonia commemorativa ufficiale. Del Disegno di legge per istituire festività nazionale del 20 settembre si è persa traccia.
Mi sembra, invece, che i clericali organizzino una messa d’espiazione del grave vulnus inflitto al potere temporale della chiesa cattolica, cerimonia segnalata dai quotidiani perché vi partecipava anche l’allora governatore della Banca d’Italia Fazio. Ma se fossi clericale non vorrei espiare proprio nulla: a 137 anni di distanza il potere della curia romana non mi sembra diminuito, e se prima si esercitava soltanto su Roma ora si estende all’intero territorio della repubblica. Græcia capta ferum victorem cepit.
giovedì, 20 settembre 2007 alle 13:05
ma la scuola non iniziava il primo ottobre?
giovedì, 20 settembre 2007 alle 15:44
Sì, cominciava il primo ottobre. Quello che volevo dire è che a storia se ne parlava molto, come una di quelle date che hanno fatto l’Italia. Pensa che sono così vecchio che mi ricordo il centenario dell’unità d’Italia e che c’era la raccolta di figurine, tipo calciatori, e ci si scambiava la fatal Novara con Solferino e San Martino.
domenica, 23 settembre 2007 alle 9:58
le figurine dell’Unità d’Italia mi mancano (nel senso che non le ho mai viste), lo ammetto.
domenica, 23 settembre 2007 alle 10:19
Chissà se qualcuno le ha su eBay. Io le ricordo, ma un po’ vagamente. Ero piccolo.