Traduco un articolo Tony Long comparso su Wired.
1283: Dafydd ap Gruffydd, l’ultimo Principe di Galles gallese per nascita in un Galles turbolento ma ancora libero, fu la prima persona a essere uccisa per impiccagione, sbudellamento e squartamento.
Benché la capacità umana in tema di crudeltà sia infinita, è difficile superare quella medievale in tema d’inventiva quando si tratti di esecuzioni capitali, soprattutto per alto tradimento.
Catturato dopo aver attaccato il castello di Hawarden per pasqua, durante il fallito tentativo gallese di conservare la propria indipendenza dall’Inghilterra dei Plantageneti, Dafydd fu imprigionato da un furioso re Edoardo I, accreditato di aver escogitato personalmente il supplizio. La sentenza diceva (semplicemente!) che la morte di Dafydd doveva essere lenta e dolorosa, e la fantasia regale si mostrò all’altezza.Il giorno fissato, il 3 ottobre, Dafydd fu trascinato da una cavallo per le strade di Shrewsbury. Poi fu impiccato fino a perdere conoscenza, fatto rinvenire e sbudellato. I suoi intestini furono arsi sul rogo, mentre il condannato era costretto a osservare la scena, come pena simbolica per il sacrilegio di aver commesso i suoi crimini durante la settimana santa. Infine fu decapitato e squartato per aver complottato per la morte del re.
Questa modalità di pena capitale fu perfezionata nel tempo. Ad esempio, fu introdotta la castrazione come preludio allo sbudellamento. Lo squartamento fu praticato in tutta la Gran Bretagna fino al XVIII secolo e fu ufficialmente abolito soltanto nel 1870.
Fortunatamente, nel frattempo la tecnologia ha consentito fondamentali progressi, come la ghigliottina, la camera a gas e l’iniezione letale.
Aggiungo di mio che questo è il supplizio cui è sottoposto Braveheart nell’omonimo film (su YouTube lo trovate, ma mi rifiuto di metterlo qui!), nonché Jack Shaftoe nel Ciclo barocco di Neal Stephenson.
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