Il primo satellite artificiale, una sfera d’alluminio piena di azoto, 58 cm di diametro e quasi 84 kg di peso. Rimase in un’orbita ellittica a 250 km d’altezza per circa 3 mesi, effettuando un’orbita ogni 96 minuti.
Per radio trasmisero il suo leggendario bip-bip, un suono veramente da film di fantascienza.
A me, che ero davvero molto piccolo, sembrò una cosa straordinaria ma al tempo stesso assolutamente naturale: avevo la fortuna di vivere nell’era della scienza, fiducia che – nonostante i numerosi colpi – non ho mai realmente perso.
venerdì, 5 ottobre 2007 alle 14:11
fico
venerdì, 5 ottobre 2007 alle 19:40
Noi bambini giocavamo a spedire razzi il più in alto possibile, li faceva la Quercetti, quelli con l’elastico. Ci mettevamo dentro una formica rossa e una nera per vedere chi sopravviveva. Ero convinta che sarei andata nello spazio, così come mio padre guidava l’automobile senza patente perché le auto erano così poche che non ce n’era bisogno e come gli aerei sono diventati del tutto normali. E invece non ci andrò mai. Che delusione!