Sala Petrassi, Auditorium Parco della musica.
Eravamo davvero pochi, per il concerto di un chitarrista straordinario.
Concerto sconcertante, se mi permettete il bisticcio. Ribot l’avevo sentito due volte qualche mese fa, nei concerti Masada di John Zorn, con il trio Asmodeus e con Electric Masada, di cui ho doverosamente riferito.
Da solo, è in parte completamente diverso, se mi posso esprimere così. Suona completamente assorto (e questo lo fa anche in gruppo, sfiorando l’autismo), ma da solo l’effetto è più straniante, perché devi fare uno sforzo continuo per non perdere il filo del suo pensiero musicale. Tecnicamente è certamente molto preparato (affiora una preparazione classica), ma non sono infrequenti le “sporcizie” soprattutto ritmiche, non so se volute per accentuare un intento “espressionistico” o messe in conto per non perdere di vista il filo dell’improvvisazione. Alterna acustica ed elettrica, ma dell’elettrica ci tiene a far sentire il suono “della corda”, avvicinando il microfono.
Il meglio, forse, è che giudichiate da soli. Un esempio acustico:
E uno elettrico:
venerdì, 1 febbraio 2013 alle 19:35
[…] Giusto per la cronaca: Abraxas è anche il diciannovesiomo Book of Angels del progetto Masada di John Zorn (di cui abbiamo parlato più volte: qui, qui, qui e qui): […]