Oggi si celebrano gli anniversari dell’indipendenza di due Paesi dell’Unione europea.
1917. La Finlandia dichiara la propria indipendenza e sovranità il 6 dicembre 1917, come conseguenza della rivoluzione bolscevica in Russia (fino ad allora, la Finlandia era stato un granducato russo). Oggi in Finlandia è festa nazionale.
Con questo passo – un passo richiesto e reso necessario dalle condizioni attuali – il popolo di Finlandia ha preso il fato nelle sue mani. Il popolo di Finlandia è profondamente convinto di non poter adempiere ai suoi compiti nazionali e internazionali senza piena sovranità. Il secolare desiderio di libertà ora attende compimento. Il popolo di Finlandia avanza come nazione libera tra le altre nazioni del mondo.
1921. Il Trattato anglo-irlandese (An Conradh Angla-Éireannach), firmato il 6 dicembre 1921 tra il governo del Regno Unito e i rappresentanti della Repubblica irlandese (di fatto), pone fine alla guerra d’indipendenza irlandese. Stabilisce che il libero Stato irlandese sia un dominion dell’Impero britannico e che l’Irlanda del nord (creata dal Government of Ireland Act del 1920) possa esercitare un’opzione di non adesione al nuovo Stato (cosa puntualmente avvenuta).
Il Trattato è firmato a Londra dai rappresentanti del governo britannico (capeggiati dal primo ministro David Looyd-George) e i plenipotenziari della Repubblica irlandese (tra cui Michael Collins e Arthur Griffith). Benché i rappresentanti irlandesi avessero il potere di firmare il trattato, il campo irlandese si divise. Il parlamento (Dáil Éireann) lo ratificò di stretta misura, ma i contrasti tra oppositori (tra cui Éamon de Valera) e sostenitori condusse alla Guerra civile irlandese (vinta alla fine dai sostenitori). Lo Stato libero irlandese fu ufficialmente proclamato un anno dopo, il 6 dicembre 1922).
Il Trattato prevedeva che:
- le forze armate britanniche si ritirassero dal territorio irlandese
- il nuovo Stato fosse un dominion dell’Impero britannico (come Canada, Terranova, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica)
- il monarca britannico fosse il capo dello Stato libero irlandese (Saorstát Éireann) e venisse rappresentato da un Governatore generale
- i membri del nuovo parlamento irlandese facessero un giuramento (Oath of Allegiance) che prevedeva tra l’altro l’impegno a “be faithful to His Majesty King George V, his heirs and successors by law, in virtue of the common citizenship”
- l’Irlanda del nord avesse il diritto di ritirarsi dallo Stato libero irlandese entro un mese dall’entrata in vigore del Trattato
- se l’Irlanda del nord avesse esercitato questo diritto, un’apposita commissione avrebbe definito le frontiere tra le due entità
- il Regno Unito, per la sua sicurezza, avrebbe continuato a controllare alcuni porti irlandesi
- lo Stato libero irlandese si facesse carico di una parte del debito pubblico imperiale
- il Trattato fosse fonte giuridica di livello superiore rispetto alla Costituzione irlandese.
Temo che gli oppositori del Trattato non avessero tutti i torti!
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