Riceviamo e volentieri ripubblichiamo…
- laRepubblica.it 24ore
Tolentino (Macerata), 14:57
TOLENTINO: NASCE VIA PER SENZA TETTO E FISSA DIMORA
Il comune di Tolentino ha deciso di chiamare “un’area di circolazione territorialmente non esistente”, come via “senza fissa dimora”, nella quale verranno censiti come residenti tutti i senza tetto. La decisione si deve al rinnovamento del nome delle vecchie strade e piazze comunali ed alle novità’ in fatto di organizzazione dell’anagrafe della popolazione residente: in analogia a quanto accade in occasione del censimento, con l’istituzione in ogni comune di una sezione speciale “non territoriale” nella quale vengono indicati e censiti come residenti tutti i “senza tetto”, il comune ha istituito una via, territorialmente non esistente, ma conosciuta con un nome convenzionale dato dall’ufficiale di anagrafe. In questa via verranno iscritti con numero progressivo dispari sia i “senza tetto” risultanti al censimento, sia i “senza fissa dimora” che eleggono domicilio a Tolentino, ma che in realtà’ non hanno un vero e proprio recapito nel comune stesso.
(11 febbraio 2009)
Burocrazia scatenata…
mercoledì, 11 febbraio 2009 alle 20:05
Embe’? A roma esiste dal 2002 una via Modesta Valente per la stessa ragione.
http://www2.comune.roma.it/dipsociale/pagina_via_modesta_valente.htm
Mi ricordavo di averlo letto in un volantino affisso allo Spallanzani e infatti…
mercoledì, 11 febbraio 2009 alle 20:50
Al contrario dell’ordinanza creativa numero 1 che proibiva e basta, questa invece mi sembra un bel modo per accogliere e andare incontro a chi non ha un recapito.
giovedì, 12 febbraio 2009 alle 10:27
Sono certo che anche a Torino esista un indirizzo apposito. Una rapida guglata mi ha dato http://www.ristretti.it/commenti/2004/dicembre/24dicembre.htm . Concordo con Morgaine: mi sembra un modo civile.
giovedì, 12 febbraio 2009 alle 17:21
Sì, sono d’accordo anch’io (“Vissi e mi contraddissi” è uno dei motti in competizione per decorare la mia lapide).
Epperò…
Mi sembra un inghippo un po’ ipocrita quello della via fittizia per i “senza fissa dimora”, quando poi si costruiscono cancellate e spuntoni (così simili a quelli messi per tenere lontani i piccioni) per impedire alle stesse persone di sedersi o sdraiarsi in un luogo riparato.
E poi nulla mi toglie dalla testa – l’articolo su Tolentino lo mette bene in luce – che il problema principale dei burocrati sia quello di adempiere a una norma del regolamento anagrafico…