Alfred & Emily – Doris Lessing

Lessing, Doris (2008). Alfred & Emily. London: Fourth Estate. 2008.

Non un libro solo, in realtà, ma due.

Il primo è un curioso “quasi romanzo”: Doris Lessing immagina quale avrebbe potuto essere la vita dei propri genitori se non ci fosse stata la Prima guerra mondiale, che invece ne condizionò profondamente e drammaticamente l’esistenza. Mi spiace dirlo, ma questa prima parte non mi è piaciuta affatto: tutto considerato una descrizione dell’Inghilterra rurale di inizio secolo, appena virata verso l’ucronia dai supposti sviluppi di quella società dopo una guerra mondiale evitata. Tutto considerato, cioè, il racconto di un’atmosfera di cui abbiamo letto (e visto al cinema) moltissime volte. E basterebbe citare Virginia Woolf.

La seconda parte del libro è invece una memoria, o meglio una raccolta di frammenti di memoria, della vita di Doris e dei suoi nella South Rhodesia (oggi Zimbabwe). Questa parte del libro è bellissima, e commovente, e profonda nella sua semplicità, e a tratti veramente divertente. Se volete, leggete soltanto questa.

Un piccolo esempio:

My first child, John Wisdom, was never one to put up uncomplainingly with difficulties and annoyances. The birth of my second child, his sister, shocked him. Never in my life have I heard such howls of rage, betrayal, when he realized that this new creature, this baby, was here to stay. He attacked the baby, but also attacked me, pummelling with already savage little fists. ‘Why have you done this – to me?’ was the message.

Consultations. […] I would take John right away to the coast where he would have his mother to himself, day and night, and recover.

I have written about the journey to Cape Town, five days in a coupé the size of a pony box. Sometimes veterans of life may be observed looking back over the years and wondering which of their experiences was the worst. I aver that being shut up with a hyperactive small boy for five days in a small space comes pretty high on a list of unlikeable experiences. [pp. 248-249]

Posso assicurare che bastano anche poche ore in un’automobile, se i maschietti iperattivi sono due e passano il tempo a tormentarsi l’un l’altro. Vita vissuta. Ammesso che mi possa considerare un veterano della vita.

Segnalo anche un paio di ricette a base di zucca (di cui, da bravo mantovano, sono appassionato):

Pieces of pumpkin are sprinkled with sugar and cinnamon and allowed to caramelize. Delicious, particularly with roast meat. Or pumpkin fried with onion, or mashed with cinnamon and nutmeg. Pumpkin soups. And, best of all, pumpkin batter fritters, crisp and saucy. [p. 239]

Pubblicato su Recensioni. 1 Comment »

Una Risposta to “Alfred & Emily – Doris Lessing”

  1. Il vegano e il talebano: errori di scienza, di logica e di etica « Sbagliando s'impera Says:

    […] già che ci siamo a fare esercizi di ucronia distopica, vale forse la pena di accennare che – secondo alcune ricostruzioni accreditate […]


Rispondi a Il vegano e il talebano: errori di scienza, di logica e di etica « Sbagliando s'impera Cancella risposta

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