Essere sicuri di sé non è essere convinti di farcela, ma saper convivere con i propri limiti

Detta così, è un’enorme banalità, ma l’articolo che segnalo (The one thing all confident people know – Quartz) va un po’ più in là.

L’autore, Mark Manson, argomenta così:

  1. Essere sicuri di sé non ha a che fare con qualche cosa che si ha (un sacco di amici, un milione di euro, un fisico spettacolare) ma con la propria percezione di sé stessi.
  2. Se essere sicuri di sé non è legato al possesso di qualche cosa di tangibile, aumentare o diversificare le cose materiali di cui si è in possesso non migliora l’autostima. Anzi, a volte può peggiorare la situazione.
  3. La sicurezza di sé è uno stato interiore.
  4. Ma non è la sensazione di avere tutto quello che ci può servire, adesso e in futuro. Questa sensazione porta a un insopportabile narcisismo: quello dei selfie, per capirsi, o della firma sulle pietre del Colosseo.
  5. Essere sicuri di sé è la sensazione di poter sopravvivere e convivere con il mancato raggiungimento di un obiettivo, di potercela fare con le nostre risorse anche in caso di fallimento.

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