Adults in the Room, 2019, di Costa-Gavras, con Christos Loulis, Alexandros Bourdoumis, Ulrich Tukur e altri.

Film brutto ma interessante.
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Film brutto ma interessante.
Leggi il seguito di questo post »Burning – L’amore brucia (Beoning), 2018, di Chang-dong Lee, con Ah-in Yoo, Steven Yeun e Jong-seo Jun.
Film inquietante e molto interessante. A tratti anche molto bello.
Leggi il seguito di questo post »Cherry-Garrard, Apsley (1922). The Worst Journey in the World: Antarctic 1910-1913. New York (NY): Skyhorse. 2016. ISBN: 9781510707580. Pagine 504. 10,18€
[Il peggior viaggio del mondo. La spedizione antartica di Scott nella straordinaria testimonianza di un sopravvissuto. Trad. it. M. Bottini, D. Silvestri e R. Zuppet. Milano: Rizzoli. 2004. ISBN: 9788817003100. Pagine 775. 20,00€.
Da bambino mi avevano regalato una serie di biografie. Avevano la copertina in brossura, in tinta unita con scritto in grande il cognome della persona cui la biografia era dedicata. Ne avevo 8-10, e li ho conservati per anni, via via che crescevo. Li ho letti più volte, con la mia bulimia di lettore. Ne avevo parecchi, dicevo, ma ne ricordo soltanto due, Pasteur (che per la verità mi faceva un po’ di paura, soprattutto per il carbonchio) e Amundsen. Per la vita avventurosa e la fine tragica di quest’uomo avevo un’ammirazione e una passione infinita.
Amundsen non arrivò per primo al Polo nord, ma vinse la corsa al Polo sud (la corsa, sì, perché per un ragazzo come me si trattava di un record sportivo, soprattutto), battendo di circa un mese l’inglese Robert Scott.
Questo libro racconta della spedizione di Scott. Il suo autore è uno dei suoi membri più giovani (e, ovviamente, uno dei sopravvissuti), che l’ha scritto meno di 10 anni dopo gli eventi raccontati.
Come lettura estiva è stata piacevole: tra Roma e la pianura padana, dov’ero mentre leggevo il libro, le massime superavano spesso i 35° e le minime non scendevano sotto i 20°. Piacevolissimo essere trasportati sui ghiacci antartici. Non ne raccomando però la lettura a tutti: il testo è prolisso e a tratti piuttosto noioso. Come un inverno polare, del resto.
Leggi il seguito di questo post »Del Giudice, Daniele (1985). Atlante occidentale. Torino: Einaudi. 2010. ISBN: 9788858430439. Pagine 248. 6,99€
Ho incontrato questo (bellissimo) romanzo per merito di Massimo Mantellini, che ringrazio pubblicamente.
Potete anche fare a meno di leggere la mia recensione e fare riferimento alla sua, che trovate qui: Atlante occidentale, una recensione.
Leggi il seguito di questo post »Bangla, 2019, di Phaim Bhuiyan, con Phaim Bhuiyan e Carlotta Antonelli.
Opera prima leggera e divertente, ma non banale. Andatelo a vedere.
Nella frammentazione delle sequenze e dei temi, a me ha ricordato molto il primo Nanni Moretti, quello di Io sono un autarchico e di Ecce Bombo, quello che raccontava un’epoca e un ambiente cui nessuno aveva ancora dato la parola e che nessuno aveva ancora rappresentato sullo schermo.
Nanni Moretti raccontava con grande naturalezza, senza pretendere di essere un guru o un sociologo, ma dando per scontato (per così dire) che la realtà fosse quella lì, “a prima vista” e “a occhio nudo”. Anche se naturalmente non è mai così, e anche il naturalismo è frutto di ricerca e sensibilità. Accade lo stesso per l’esordiente Phaim Bhuiyan: Torpigna è così, multietnica e vivissima, stratificata nell’edificato e negli spazi, brulicante e desolatamente assolata. L’integrazione è così: un dato di fatto da cui partire, non il terreno per dispute ideologiche e politiche. Le seconde generazioni sono qui da decenni, e non sono né un idillio né un groviglio di problemi.
Il film è una commedia, con un finale forse un po’ consolatorio. Ma mi ha lasciato pieno di pensieri e di domande, e con tanta voglia di discutere. Non chiedo molto di più, onestamente.