Perfido è oggi, nell’uso comune, sostanzialmente sinonimo di malvagio: per dirla con il Vocabolario Treccani online, “che agisce con sottile e subdola malvagità, ingannando gli altri per causare loro male, danni, sofferenze: un perfido adulatore; è gente perfida e maligna; sei un perfido traditore; la perfida Albione.”
Per estensione, si dice anche: ha una natura perfida, un animo perfido; una lingua perfida, che parla male di tutti (anche riferito, per metonimia, alla persona: è una lingua perfida). Con riferimento a cosa: è stata un’azione veramente perfida; un perfido inganno; perfide lusinghe.
Nell’uso familiare, con iperbole scherzosa, viene a significare molto cattivo, di pessima qualità: oggi c’è un tempo perfido; queste sigarette sono proprio perfide. E ancora: nauseante, disgustoso, specialmente di cibi e di bevande: non posso mangiare questa minestra, è perfida; che vino perfido!
Ma il significato originario della parola non era questo. E ancora una volta l’etimologia ci aiuta. La parola viene dal latino perfĭdus, composto di fĭdes «fede, fedeltà, lealtà», preceduto dal prefisso per– che in genere agisce come rafforzativo, ma in questo caso denota una deviazione dal significato principale. Quindi perfido è chi rompe una promessa o la parola data, violando fede e fiducia: questa innamorata sarà leale, quest’altra perfida (in questa accezione usa il termine Giacomo Leopardi, che l’italiano lo sapeva). E questo è anche il significato primario, ancorché desueto, proposto da Vocabolario Treccani.