Soltanto nel corso degli anni Trenta gli occidentali scoprirono che le montagne all’interno della Nuova Guinea, finora ritenute inospitali e disabitate, erano invece la patria di numerose bande e tribù di aborigeni. Lo racconta Jared Diamond nel suo nuovo libro, The World Until Yesterday: What Can We Learn from Traditional Societies?.
Diamond ci invita anche ad assumere la prospettiva non degli esploratori occidentali, ma degli aborigeni stessi, che fino a quel momento avevano ritenuto di essere l’unico popolo esistente e non avevano neppure sospettato che potessero esistere altri uomini. La prima reazione fu di spavento e terrore, come reagiremmo noi se sbarcassero degli extraterrestri da un’astronave. Anzi, molto di più: perché noi almeno alla possibilità che gli extraterrestri esistano e possano un giorno arrivare qui siamo preparati da migliaia di narrazioni.

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Alcuni dei resoconti (uno per tutti: First Contact di Rob Connolly e Robin Anderson) hanno intervistato, molti anni dopo, alcuni dei protagonisti. Uno di loro racconta che, oltre a credere di essere soli al mondo, il suo popolo credeva che dopo la morte la pelle degli uomini diventasse bianca ed essi si trasferissero «in quell’altro posto», la terra dei morti. E che quindi gli esploratori occidentali, grossi e bianchi, fossero – si direbbe a Roma – “l’anime de li mortacci loro”. Probabilmente a questa credenza gli esploratori dovettero la vita.
Gli aborigeni cercarono dunque per prima cosa di collocare i visitatori all’interno del loro sistema di credenze e di categorie: sono umani come noi? che cosa sono venuti a fare qui? sono gli esseri immortali che vivono in cielo? sono spiriti? sono i fantasmi degli antenati?
A questo scopo, ne osservarono attentamente il comportamento e le abitudini e – dopo che se ne erano andati – passarono al setaccio tutto quello che avevano lasciato al loro campo. Nelle latrine, gli escrementi erano perfettamente uguali a quelli degli abitanti del villaggio. Alcune giovanette che si erano accompagnate sessualmente con gli esploratori riferirono che anche i genitali erano simili a quelli degli uomini della tribù. “Non sono dei o spiriti, sono uomini come noi,” conclusero saggiamente gli anziani.
mercoledì, 3 novembre 2021 alle 11:05
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