Daniela Ranieri – AristoDem: Discorso sui nuovi radical chic

Ranieri, Daniela (2013). AristoDem: Discorso sui nuovi radical chic. Firenze: Ponte alle Grazie. 2013. ISBN 9788862209809. Pagine 275. 11,99 €

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Ho già raccontato del mio incontro fortuito con Daniela Ranieri, il cui Tutto cospira a tacere di noi aveva causato in me attrazione e ripulsa. Forse, nelle mie note di lettura la ripulsa traspariva più dell’attrazione, tanto che l’autrice aveva sentito il bisogno di entrare in contatto (virtuale e digitale) con me. Mi pare ci fossimo chiariti, ma poi il dialogo si è interrotto. Il nostro scambio epistolare si era svolto su anobii, perché wordpress per qualche capriccio misterioso aveva fatto sparire il commento di Daniela Ranieri.

Adesso Daniela Ranieri ha scritto un capolavoro, ha sfoderato un enorme talento, ha trasformato, con un salto alla Fosbury, quello che avevo considerato un difetto, o meglio un eccesso –  “[u]na scrittura che non so meglio definire se non barocca (o forse rococò), comunque gonfia come un torrente ingrossato” –, in un’arma micidiale.

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Diamanda Galas e John Paul Jones – 23 ottobre 1994

Si racconta di un famoso economista, futuro premio Nobel, che avesse l’abitudine di proporsi come partner sessuale a tutte le donne che incontrava (no, non è DSK). Riceveva – va da sé – dinieghi scandalizzati e sonori schiaffoni. Quasi sempre, ma non sempre. E su quel sottile margine aveva costruito una carriera da Don Giovanni di tutto rispetto. E la base delle teorie che gli avrebbero fruttato l’ambito riconoscimento.

A me succede l’opposto con i concerti: ho partecipato a molti concerti, quasi sempre bellissimi. Ma qualche volta ho preso delle solenni fregature. Questa è stata una di quelle.

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Per capire perché è necessario saperne di più di questa strana coppia.

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Douglas Coupland – Worst. Person. Ever.

Coupland, Douglas (2013). Worst. Person. Ever. London: William Heinemann. 2013. ISBN 9781409023784. Pagine 336. 12,78 €

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Douglas Coupland è uno di quegli autori di cui compro il nuovo libro non appena esce (sempre) e comincio a leggerlo subito (spesso, ma non sempre). Ne sono, in un certo senso, un fan, cioè un estimatore al di là dei suoi meriti. Sono stato per tutta la vita un fan quintessenziale, dei Pink Floyd, di Miles Davis, dei Beatles, di John Lennon, de il manifesto, di Karl Marx… Persino dell’Inter sono più un fan che un supporter. Ma non è di me che dobbiamo parlare, ma di Worst. Person. Ever.

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Come affossare il turismo in Italia

Questa è una storia vera. Ho cambiato qualche nome e qualche circostanza: per proteggere l’innocente, come dicono gli inglesi. E anche per proteggere me: non si sa mai.

Uno dei protagonisti di questa storia è un ingegnere olandese. Non è mai stato in Sicilia, ma ne ha sentito parlare in toni entusiastici. Così, quando lo invitano a presentare un paper a un convegno a Messina verso la fine di settembre, accetta con entusiasmo. Il convegno è un lunedì e un martedì: ci si possono attaccare i giorni del week-end e andare a visitare l’Etna e Catania con la propria compagna, rientrando il mercoledì mattina. Con un volo diretto low cost.

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Evgenij Zamjatin – Noi

Zamjatin, Evgenij (1921). Noi (trad. Barbara Delfino). Milano: Lupetti. 2007-2011. ISBN 9788883912283. Pagine 191. 14,00 €

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Mi sono chiesto molte volte perché ci siano opere dell’ingegno umano (libri, ma anche brani musicali e pièces teatrali) che sono considerate pietre miliari (della letteratura, della musica o del teatro) ma che nessuno sembra leggere, ascoltare o rappresentare mai. Non ho una risposta universale, ma nel caso specifico di questo romanzo ce l’ho.

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Neil Gaiman – Anansi Boys

Gaiman, Neil (2005). Anansi Boys. New York: HarperCollins. 2005. ISBN 9780061794971. Pagine 416. 4,49 €

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Abbiamo già parlato della mia (piuttosto recente) passione per Neil Gaiman, E abbiamo già avuto occasione di parlare della sua versatilità, della sua capacità di esplorare l’inquietudine e la molteplicità. Leggi il seguito di questo post »

Quando la stupidità incontra la paranoia

I primi segnali di agitazione si sono manifestati qualche giorno dopo l’annuncio dell’AMA (l’azienda che gestisce la raccolta rifiuti a Roma) che all’Eur si sarebbe passati dai cassonetti sulle strade alla raccolta porta a porta. O, meglio: condominio a condominio. Meglio ancora: palazzina a palazzina.

Secondo il Vocabolario Treccani:

[la palazzina, nella moderna tipologia edilizia, [è una] casa signorile plurifamiliare, a pianta centrale senza cortile, ma spesso fornita di una o due chiostrine o cavedî interni, e talora con gli spazî di distacco dagli edifici limitrofi sistemati a giardino, a 4 o 5 piani, con uno o più appartamenti per piano.

Ma la palazzina romana è qualche cosa di più, un luogo dello spirito e al tempo stesso della speculazione, come ha ben testimoniato Italo Insolera in Roma moderna. Ancora più specifica è la “palazzina dell’Eur” (sempre Italo Insolera, questa volta con Luigi Di Majo: L’Eur e Roma dagli anni Trenta al Duemila).

theolympicvillageeye.it

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16 ottobre 1943 – La razzia del ghetto di Roma

Il Blog delle Ragazze

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Il 16 ottobre di 70 anni fa 1022 ebrei romani, uomini, donne e bambini, furono portati via a forza dalle loro case e ammassati in modo inumano in 18 vagoni piombati. Partirono alle 14.05 di due giorni dopo dalla stazione Tiburtina. Raggiunsero il campo di Auschwitz dopo 6 giorni e 6 notti di viaggio. Lì furono selezionati: 838 di loro, perlopiù donne, bambini e anziani furono immediatamente mandati alle camere a gas. Solo in 16 sono tornati. Non salvati, ma solo tornati.

Fin da quando ero bambina il 16 ottobre era considerato un giorno triste in famiglia: se vi cadeva una festa preferivamo spostarne i festeggiamenti.

Oggi noi Ragazze vogliamo ricordarlo così, con un disegno di Aldo Gaj, che con la sua matita ha fornito agli storici quello che non ci è mai pervenuto altrimenti: le immagini di quei giorni terribili, disegnati da chi li aveva vissuti.

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Peter Gabriel – Back to Front – 7 ottobre 2013

Un concerto di Peter Gabriel è sempre un evento, per la qualità del musicista e dei gruppi che riesce a mettere insieme, ma anche per la cura della musica, degli arrangiamenti e dello spettacolo. Per me è stata la quarta volta, e prometto di raccontarvi le altre occasioni e anche di come sono diventato, assai tardivamente, un ammiratore di PG (si dice così, ma non esprime bene il mio rapporto con l’uomo e la sua musica).

bp.blogspot.com

Avevo un’occasione speciale da festeggiare e per questo ho comprato, per me e mia moglie, un pacchetto vip. Il che, in parole povere, significa che arriviamo al Forum di Assago quasi 6 ore prima del concerto e assistiamo alle prove e al sound-check. Saremo stati in 40, seduti su 5 file di sedie a ridosso del palco. L’acustica non era certo delle migliori (un palazzetto dello sport di cemento, quando è vuoto, rimbomba di echi soprattutto sulle frequenze più alte, rimandando alle tue spalle una sorta di bordone metallico) ma il processo delle prove è davvero interessante, non poi così diverso (per chi ha avuto occasione di seguirle) dalle prove di un concerto classico, con il direttore che spiega che cosa vuole esattamente e che cosa si può migliorare. Il resto – le photo-opportunity alla fine del sound-check e una specie di happy hour nella saletta vip – si può tranquillamente dimenticare.

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La giornata del camminare

Oggi, 13 ottobre 2013, si è svolta in tutta Italia la seconda giornata del camminare. La prima era stata l’anno scorso, ma a me era sfuggita.

giornatadelcamminare.org

Ottima idea, mi sono detto: a me camminare piace e lo faccio tutte le mattine (quando posso e come posso, come canta il poeta). Le proposte per Roma erano particolarmente ricche: 10 percorsi, quasi tutti interessanti, con un gran finale comune a via dei Fori imperiali (a cui non avrei partecipato in nessun caso: sono piuttosto orso e poi come la penso sulla chiusura al traffico del pezzetto da Largo Corrado Ricci al Colosseo i lettori di questo blog lo sanno). Davvero difficile scegliere. All’inizio mi ero orientato sul percorso lungo il fiume, dalla basilica di san Paolo all’orto botanico, ma poi la passeggiata nella pineta di Castel Fusano mi ha conquistato. Tra l’altro le previsioni facevano sperare nella tipica ottobrata romana, soleggiata e calda.

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