Monnezza.
I quit.
Ho di meglio da fare.
Monnezza.
I quit.
Ho di meglio da fare.
Taricone (togliendosi una scarpa): “Chista è ppuzza, signò'”
Un po’ meno a caldo. La regia e la fotografia sono sempre molto buone (belle le motociclette dei Falchi nei vicoli). Però secondo me nuoce (e temo faccia parte della strategia di annacquare e disinnescare il potenziale di critica sociale della vecchia Squadra) il passaggio dalla periferia al centro: non vediamo più la Napoli urbana e suburbana, metropolitana, del commissariato S. Andrea, non vediamo più il degrado dei capannoni semi-abbandonati dell’hinterland dove il controllo camorristico del territorio è totale, dove il “sistema” la fa da padrone. Vediamo invece la Napoli dei vicoli del centro storico, che si porta dietro un’immagine un po’ oleografica alla Filumena Marturano: la puttana redenta, gli abusivi che debbono campare, i parcheggiatori… E in questo modo ci sfugge (Saviano docet) che il sistema è innanzitutto produzione, economia, “modo di produzione”, datore di lavoro – e soltanto in seconda battuta controllo della prostituzione e del mercato della droga, pizzo sui negozi, illegalità diffusa.
A caldo: molto meglio. Più credibili i personaggi e la vicenda. La vera sorpresa è Taricone: si muove male (ai limiti del ridicolo) ma parla con la naturalezza del vero guaglione. Subito in parte Silla (baci rubati). Sciacca ne mette a segno qualcuna delle sue.
Non mi è piaciuta. Ma sospendo il giudizio.
Non c’è molto da dire.
Sapevamo o immaginavamo molto.
Forse troppi sottintesi, o forse un montaggio azzardato.
Melodramma, ma opportuno.
La sequenza più bella: gli uccelli che prendono il volo tutti assieme, al sovrappasso del porto, al suono dello sparo che uccide Guerra.
Pesanti nubi nere ormai sul futuro della serie. Il trailer annuncia la fine del Commissariato Sant’Andrea: officia il rito funebre una folla di personaggi vecchi e nuovi. Temiamo anche annunciate dipartite drammatiche. Speriamo negli occhi ridenti di Laura e Silla.
Bello l’episodio principale nel mondo della sceneggiata. Peccato che anche Sperandeo (Sciacca) si sia fatto trascinare in una caratterizzazione e in una recitazione sopra le righe. Gli succede un po’ troppo spesso nelle ultime puntate. Peccato davvero, perché è un attore che stimo moltissimo.
Puntata di transizione, ravvivata soltanto dalla presenza magnetica (per me) di Cecilia Dazzi. Ma si respira aria di fine serie, e si intuisce (anche senza andare a leggere le anticipazioni sul forum) che molti ancora ci lasceranno. Ci sarà La squadra 9? Non sarà troppo diversa?
Ci voleva La squadra – sempre attenta alle questioni di civiltà e di cittadinanza – per farci capire gli effetti ingiusti e devastanti della mancata regolamentazione delle unioni di fatto.
Il mio ringraziamento agli autori.
Paese di merda.
Puntata di transizione, direi.
Due cose mi sono piaciute: