Dopo Cortina, sono sempre più i cittadini che chiedono che il loro comune faccia parte del Trentino-Alto Adige invece che della Regione cui apparteneva finora.
Che fare? Anzitutto, pollice verso alle reazioni scomposte alla Galan: si sentiranno anche “governatori”, ma i cittadini non sono sudditi e hanno espresso le loro preferenze democraticamente. Quindi propongo che si dia immediatamente corso alle loro legittime richieste.
E gli altri? Quelli che non hanno la fortuna di risiedere in comuni contermini al Trentino-Alto Adige? Non avrebbero il diritto di esprimere la medesima preferenza? Vogliamo fare una palese ingiustizia, introdurre un’incostituzionale disparità di trattamento (“Tutti i cittadini […] sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” art. 3) per questa solo circostanza contingente? impedire ai cittadini, che so, di Tivoli o di Palazzolo Acreide di diventare parte del Trentino per il solo motivo della distanza geografica?
La soluzione è a portata di mano. Indiciamo un referendum costituzionale (che, tra l’altro, costerebbe alla nostra disastrata finanza pubblica molto meno di quasi 8.000 consultazioni locali) e trasferiamo tutti i comuni italiani alla Regione Trentino-Alto Adige. Già che ci siamo, aboliamo tutte le Regioni tranne una e tutte le Province tranne due. Sciogliamo le camere e sostituiamole con le assemblee provinciali e regionale. E mettiamo al Governo gli oculati amministratori di quella Regione.
Non funzionerebbe, dite? Perché i trentini e gli alto-atesini non vogliono nuovi concittadini? Questo vi fa sorgere il sospetto che tutti vogliano diventare trentini non tanto perché la Regione è ben amministrata, ma perché i cittadini di questa Regione a statuto speciale godono di privilegi fiscali e amministrativi e percepiscono una quota pro capite più elevata di trasferimenti pubblici? Alla base delle preferenze espresse con il voto non c’è un’esigenza di eguaglianza, ma al contrario la ricerca di un privilegio, motivata dall’esistenza di una “differenza di potenziale” nei benefici che (a parità sostanziale di tassazione) i cittadini delle diverse Regioni percepiscono? Sapete che non ci avevo pensato…
Ma se è così, è un motivo di più per abolire le Regioni e fare marcia indietro sulla devolution. O no?