Cherry-Garrard, Apsley (1922). The Worst Journey in the World: Antarctic 1910-1913. New York (NY): Skyhorse. 2016. ISBN: 9781510707580. Pagine 504. 10,18€
[Il peggior viaggio del mondo. La spedizione antartica di Scott nella straordinaria testimonianza di un sopravvissuto. Trad. it. M. Bottini, D. Silvestri e R. Zuppet. Milano: Rizzoli. 2004. ISBN: 9788817003100. Pagine 775. 20,00€.
![The Worst Journey in the World: Antarctic 1910-1913 (English Edition) di [Cherry-Garrard, Apsley]](https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51CieKyfxFL.jpg)
Da bambino mi avevano regalato una serie di biografie. Avevano la copertina in brossura, in tinta unita con scritto in grande il cognome della persona cui la biografia era dedicata. Ne avevo 8-10, e li ho conservati per anni, via via che crescevo. Li ho letti più volte, con la mia bulimia di lettore. Ne avevo parecchi, dicevo, ma ne ricordo soltanto due, Pasteur (che per la verità mi faceva un po’ di paura, soprattutto per il carbonchio) e Amundsen. Per la vita avventurosa e la fine tragica di quest’uomo avevo un’ammirazione e una passione infinita.
Amundsen non arrivò per primo al Polo nord, ma vinse la corsa al Polo sud (la corsa, sì, perché per un ragazzo come me si trattava di un record sportivo, soprattutto), battendo di circa un mese l’inglese Robert Scott.
Questo libro racconta della spedizione di Scott. Il suo autore è uno dei suoi membri più giovani (e, ovviamente, uno dei sopravvissuti), che l’ha scritto meno di 10 anni dopo gli eventi raccontati.
Come lettura estiva è stata piacevole: tra Roma e la pianura padana, dov’ero mentre leggevo il libro, le massime superavano spesso i 35° e le minime non scendevano sotto i 20°. Piacevolissimo essere trasportati sui ghiacci antartici. Non ne raccomando però la lettura a tutti: il testo è prolisso e a tratti piuttosto noioso. Come un inverno polare, del resto.
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