Amoveatur ne promoveatur [Proverbi pessimisti 11]

È nota la locuzione latina: Promoveatur ut amoveatur. Wikipedia ne parla così [ma mi concedo qualche libertà]

Promoveatur ut amoveatur è una locuzione latina. La traduzione letterale è “sia promosso per rimuoverlo”. Viene usata spesso nel linguaggio burocratico per esprimere la necessità di liberare un ruolo chiave dell’organigramma dalla persona che lo occupa, promuovendo la stessa persona a un qualunque altro ruolo di rango superiore, per lo più meramente onorifico, essendo questo l’unico mezzo per poterlo “legalmente” [o comunque senza problemi, nota mia] allontanare dalla posizione occupata.
Volendo si potrebbe associare questa espressione al famoso Principio di Peter “Ogni membro di una gerarchia tende a essere promosso fino a raggiungere il proprio livello di incompetenza, dove si ferma.” [Qui Wikipedia ha una nota, che recita: La conseguenza di questo principio è: “Con il tempo, ogni ruolo dell’organigramma tende a essere occupato da un incompetente.”]
Si potrebbe cioè sostenere che talvolta l’unico modo per liberarsi di un incompetente sia quello di promuoverlo a una posizione nominalmente di prestigio, ma in realtà inutile, dove non possa fare danni.

Registro nel post di oggi un’altra pratica burocratico-amministrative, che in un certo senso ne è il complemento, e in un altro l’esatto opposto: Amoveatur ne promoveatur (eh sì, ho dovuto rispolverare il mio latino e spero di non avere fatto qualche errore da matita blu), cioè “sia spostato a una diversa posizione per non promuoverlo.”

Supponiamo – in via puramente teorica, naturalmente, perché non sono a conoscenza di alcun caso in cui questa pratica sia stata effettivamente attuata – che un candidato sia particolarmente adatto a ricoprire una posizione vacante (o di nuova creazione) di livello immediatamente superiore a quella attualmente ricoperta. Questo può accadere per diversi motivi (caratteristiche personali, curriculum vitae, esperienza maturata c0n successo nella posizione attualmente rivestita, job-description associata alla nuova posizione), ma per altri motivi (non necessariamente abietti) i vertici dell’amministrazione intendano assegnare la nuova posizione a un diverso candidato.

Come fare a sbarazzarsi dell’imbarazzante candidatura del quasi-incumbent? soprattutto se non sono disponibili altre possibili promozioni? Et voilà! Amoveatur ne promoveatur! Lo spostiamo ssenza promuoverlo in una posizione dello stesso livello di quella precedentemente occupata, evitando così che possa infastidire il candidato (e ormai vincitore) gradito all’amministrazione.

Naturalmente se il costo della prima pratica ricade sull’amministrazione e in ultima istanza sui contribuenti (osserva sapere.it: “un modo elegante ma costoso per aggirare l’ostacolo, non raccomandabile per i casi d’inefficienza organizzativa od operativa.”), il costo della seconda ricade in primo luogo sul “rimosso” (che non subisce conseguenze economiche ma certo viene fortemente demotivato dal mancato apprezzamento del proprio operato, che viene percepito come ingiusto) ma anche sull’efficienza (o l’efficientamento?) dell’amministrazione (che sposta un dirigente da una posizione in cui la sua competenza è relativamente maggiore a una in cui è meno preparato e meno motivato).

Proverbi marinari

Sono una piccola variante del vecchio gioco dei proverbi pessimisti.

Un piccolo esempio:

La calma è la virtù dei porti.

Il corrispondente proverbio pessimista sarebbe stato:

La forza è il vizio dei calmi.

Scusa l’anticipo, ma ho trovato tutti verdi

Bucciante, Alfredo (AlFb) (2010). Scusa l’anticipo, ma ho trovato tutti verdi. E altri 499 luoghi comuni al contrario. Torino: Einaudi. 2010.

 

einaudi.it

einaudi.it

 

Quasi impossibile recensire il libro, così esile che con poche citazioni svuoti il piacere della scoperta a chi lo volesse leggere (cosa che, in verità, non raccomando).

È la derivazione di un blog, luoghicomunialcontrario. Soltanto i luoghi comuni al contrario, e non tutti, strappano un sorriso e, più raramente, stimolano una riflessione. Tutto il resto – l’introduzione ai singoli capitoli – è un riempitivo per provare a sfiorare le 100 pagine.

Qualche sovrapposizione con il mio hobby dei proverbi pessimisti.

Proverbi pessimisti [10]

L’ottimo è nemico del buono.

Ma allora, anche:

Il buono è nemico del discreto.

Ed è sùbito peggio.

Proverbi pessimisti (9)

Non tutto il bene vien per giovare.

Sarà una risaia che vi seppellirà

Roma, 4 nubifragi in 4 giorni. E oggi una tromba d’aria.

roma.repubblica.it

roma.repubblica.it

Tra i due litiganti il terzo muore

NAPOLI – Finisce nel sangue una lite tra famiglie a Ponticelli, vasto quartiere nella parte orientale di Napoli. Una donna di 29 anni, Maria Busiello, è morta in seguito alle coltellate ricevute. Il fatto si è verificato in via Botteghelle. Maria Busiello aveva cercato di separare i contendenti. [da La Repubblica del 12 ottobre 2009]

Unire il futile allo spregevole

Dal sito http://www.ansa.it/:

Via la teca dell’Ara Pacis progettata dall’americano Richard Meier, via i tubi innocenti dal Colosseo, via i cordoli che delimitano le corsie preferenziali e la nascita di commissioni di “valutazione” per la realizzazione del parcheggio del Pincio e per la rimozione dei sampietrini in via Nazionale. Sono tutti elementi di discontinuità con le decisioni assunte dal predecessore Walter Veltroni che il neosindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha intenzione di attuare per il centro storico della capitale. […] La teca Meier […] rimane […] il principale scempio perpetrato dalle amministrazioni uscenti al patrimonio storico e artistico della capitale. […] Un centro, quello che vuole Alemanno, privo di guide turistiche abusive, con via Frattina, via Borgognona e via del Babbuino liberate “da degrado e sporcizia” per farle ridiventare “il salotto della città” e con un “nucleo di polizia municipale costantemente attivato contro i venditori abusivi”. […]

ALEMANNO ANNUNCIA LA SUA RIVOLUZIONE
di Simona Tagliaventi

Sgombero dei campi nomadi abusivi e spostamento di quelli regolari dal centro di Roma; mantenimento del nuovo piano regolatore che però non deve essere considerato “immutabile”; riduzione delle 80 tra aziende municipalizzate e controllate, con l’invito ai dirigenti nominati dal suo predecessore Walter Veltroni a dimettersi; rimozione della teca dell’Ara Pacis progettata dall’architetto americano Richard Meier, se i cittadini vorranno. Corre su questi temi la rivoluzione annunciata dal neosindaco di Roma Gianni Alemanno nella sua prima conferenza stampa in Campidoglio, subito dopo il suo insediamento. […] E ne arrivano altri di applausi quando, rispondendo ai giornalisti, dice: “La Teca di Meier è un intervento da rimuovere. Non è ovviamente la prima priorità, le emergenze sono altre”. Non può mancare uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale, i nomadi: “Partirà presto un’azione per lo sgombero di quelli abusivi e per spostare dal centro di Roma quelli regolari. Questa operazione verrà fatta – precisa – tenendo ben presenti tutti gli aspetti della solidarietà. Punteremo a un’azione graduale cercando di espellere chi ha violato la legge: dobbiamo recuperare un ritardo di 15 anni a causa del lassismo avuto nelle ultime giunte verso chi ha commesso delitti”.

Coerentemente con il titolo del post, mi limito a una domandina futile: e la rimozione della teca, chi la paga? Alemanno? Sgarbi? O noi contribuenti onesti? [come il prestito-ponte Alitalia, peraltro]

Il pesce puzza dalla testa

Dopo che è bell’e che morto, suppongo.

E se è stato eviscerato, perché altrimenti sospetto che cominci a puzzare dalle budella, come gli altri animali.

Un pesce vivo, immagino che puzzi soprattutto dal buco del culo, anche se non ho mai fatto l’esperimento. C’è qualcuno che l’ha fatto, che voi sappiate? E già che ci siete, mi sapete dire se i pesci producono flatulenze?

Morale della favola, direbbe Esopo: ripetiamo senza rifletterci frasi di cui ignoriamo il significato. E magari le usiamo per scaricare su altri le nostre responsabilità.

Proverbi pessimisti (8)

Ad malora.

Non l’ho inventato io, me lo ha suggerito l’impagabile correttore ortografico di MS Word quando ho digitato “ad majora”.