Non ero ieri sera al concerto romano di Bruce Springsteen. Sono bloccato a casa da un problema di salute. Ma forse non ci sarei andato nemmeno se fossi stato meglio, perché della conca polverosa delle Capannelle ho dei pessimi ricordi.
Sono stato a un concerto di Bruce Springsteen una volta sola, ed è stata un’esperienza memorabile. Era – come i più sagaci di voi già sospetteranno – il 3 ottobre 2009. Il più grande dei miei figli, all’epoca, era per un periodo di studio allo IAS di Princeton (in questo blog ne abbiamo parlato a proposito del libro di George Dyson Turing’s Cathedral) e mia moglie e io abbiamo approfittato dell’occasione e del nostro anniversario di matrimonio per andare a passare qualche giorno a New York. Poiché la data del nostro anniversario coincide con il compleanno del figlio (un anno esatto di distanza), come festeggiamento condiviso ci aveva preso i biglietti per il concerto di Bruce Springsteen.

wikimedia.org/wikipedia
Concerto memorabile, non solo per questi motivi strettamente personali. Il Boss aveva compiuto 60 anni il 23 settembre. Il tour era il Working on a Dream Tour (dal titolo del 16° album in studio del nostro, uscito il 27 gennaio). Tra l’altro, fu l’ultima tournée in cui suonò Clarence Clemons (che sarebbe morto nel 2011). Il 21 maggio 2009, durante il concerto allo Izod Center di East Rutherford nel New Jersey (lo sapete tutti, immagino, che Bruce Springsteen è nato proprio lì vicino, nel New Jersey), annunciò che tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre avrebbe tenuto 3 concerti al Giants Stadium, prima della sua demolizione (the band will «say goodbye to old Giants Stadium … Before they bring the wrecking ball, the wrecking crew is coming back!»). Furono poi aggiunte 2 date, portando i concerti a 5.

wikimedia.org/wikipedia/commons
Il Giants Stadium era lo stadio dei New York Giants, ma ci ha giocato 2 partite anche la nazionale italiana nei mondiali del 1994 e ci ha detto messa papa Wojtyła il 5 ottobre 1995 (stabilendo un record di presenze, 82.948 persone, battuto soltanto dagli U2 nel concerto del 24 settembre 2009, con 84.472 spettatori). Noi eravamo seduti piuttosto in alto e laterali, ma questo non ci ha impedito di goderci il concerto.
Ma prima di parlare di musica vorrei sottolineare la perfetta organizzazione logistica dell’evento. Nel prezzo del biglietto era incluso il trasporto in bus da e per lo stadio, con partenza dal Port Authority Bus Terminal di Manhattan.
L’idea di Bruce Springsteen era di suonare, accanto alla setlist abituale, un intero album in ognuno nei concerti:
We had done so many shows and were going to come back around one more time, so we were like, ‘OK, what can we do that we haven’t done? Let’s try to play some of the albums.’ There were some people who were starting to do it, it sounded like a good idea, and my audience fundamentally experienced all my music in album form. People took Born to Run home and played it start to finish 100 times; they didn’t slip on a cut in the middle. And we made albums – we took a long time, and we built them to last. … Those records are packed with songs that have lasted 30–35 years. It simply was a way to revitalize the show and do something appealing and fun for the fans, but it ended up being a much bigger emotional experience than I thought it would be.
A noi capitò Born in the USA. In occasione di questi concerti il Boss presentò anche la nuova canzone Wrecking Ball, scritta dal punto di vista dello stadio (grosso modo coetaneo di Springsteen stesso): Springsteen si gettava sul pubblico, alla Peter Gabriel, durante Hungry Heart; particolare cura nell’illuminazione (soprattutto in The Rising). Per finire i fuochi d’artificio (quelli qui sotto sono proprio quelli del 3 ottobre).

wikimedia.org/wikipedia
Ecco la setlist completa del concerto:
- Wrecking Ball
- Out in the Street
- Outlaw Pete
- Hungry Heart
- Working on a Dream
- [Born in the U.S.A.] Born in the U.S.A.
- Cover Me
- Darlington County
- Working on the Highway
- Downbound Train
- I’m on Fire
- No Surrender
- Bobby Jean
- I’m Goin’ Down
- Glory Days
- Dancing in the Dark
- My Hometown
- The Promised Land
- Last to Die
- Long Walk Home
- The Rising
- Born to Run
- Raise Your Hand (Eddie Floyd cover) (Instrumental)
- Jersey Girl (Tom Waits cover)
- [Encore] Kitty’s Back
- Detroit Medley
- American Land
- Waitin’ on a Sunny Day
- Thunder Road
OK, non voglio farvi schiattare dall’invidia. Su YouTube c’è l’audio integrale delle 3 ore di concerto.