Convincere e persuadere hanno significati sottilmente diversi. D’altra parte, i sinonimi perfetti non esistono, ed è per questo che – soprattutto quando si ricerca la precisione, o in ambito tecnico – è meglio ripetere un termine piuttosto che cercare un sinonimo imperfetto (o, peggio, una perifrasi). Con buona pace della vostra maestra delle elementari.
In inglese, la distinzione è molto netta, tanto che alcuni considerano un errore usare i due verbi come sinonimi.
- To convince is to cause (someone) to believe firmly in the truth of something.
- To persuade is to induce (someone) to do something through reasoning or argument.
- Some traditionalists deplore the blurring of distinction between convince and persuade, maintaining that convince should be reserved for situations in which someone’s belief is changed but no action is taken as a result (he convinced me that he was right) while persuade should be used for situations in which action results (he persuaded me rather than he convinced me to seek more advice). [lexico.com]
In italiano, la stessa distinzione, ancorché più tenuemente, è implicita nelle definizioni del Vocabolario Treccani:
- Convincere è (primariamente) “indurre uno a riconoscere una cosa, ad ammettere un fatto, vincendo con prove o con buoni argomenti ogni suo dubbio o opinione contraria” e solo in secondo luogo “anche, persuadere uno a fare o non fare una cosa, a seguire un comportamento, dimostrandone la necessità o l’opportunità”.
La maestra delle elementari aveva ragione sull’accento: persuadére, non persuàdere.
Le elucubrazioni che trovate qua e là sul web, secondo cui persuadere (che contiene la radice di soave) è più delicato di convincere (che è un composto di vincere), per cui nel marketing e nel corteggiamento è meglio persuadere che convincere, non mi sembrano molto fondate: in entrambi i casi si cerca di indurre un comportamento, non di cambiare un’opinione…