Stuart Isacoff – A Natural History of the Piano

Isacoff, Stuart (2011). A Natural History of the Piano: The Instrument, the Music, the Musicians – from Mozart to Modern Jazz and Everything in Between. New York (NY): Alfred A. Knopf. 2011. ISBN: 9780307701428. Pagine 385. 9,96€.
[Storia naturale del pianoforte. Lo strumento, la musica, i musicisti da Mozart al modern jazz, e oltre. Trad. it. Marco Bertoli. Torino: EDT. 2012. ISBN: 9788860409195. Pagine 338. 20,90€]

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Riprendo a pubblicare sul blog recensioni dei libri che ho letto. Saranno molto più brevi che in passato, per alleviarne l’onere per voi e per me. Scrivetemi nei commenti se volete saperne di più.

Sarà un lavorone, perché ho un sacco di arretrati.

Veniamo al libro di oggi. L’ho acquistato e iniziato a leggere quasi dieci anni fa, nell’aprile del 2013. Sotanto di recente l’ho ripreso in mano e finito.

L’idea è buona, il libro è documentato, ricco di informazioni interessanti (soprattutto nella prima parte). Eppure mi ha deluso. Troppo idiosincratico, troppo sbilanciato sul mondo statunitense. Forse anche troppa enfasi sul jazz, che pure a me piace molto. Nella musica ‘classica’ (eh sì, scare quotes), troppa mescolanza (e un po’ di confusione) tra autori e interpreti.

E poi ci sono le mie idiosincrasie. Troppo poco Sviatoslav Richter, liquidato in poche pagine. Va peggio a Emil Gilels, citato due volte e per due aneddoti, uno sullo stesso Richter e uno su Van Cliburn. Non va meglio a Maurizio Pollini, anche lui citato due volte, una come allievo di Arturo Benedetto Michelangeli e l’altra come dedicatario di …sofferte onde serene… di Luigi Nono.

Vi risparmio le mie citazioni e annotazioni: anche quelle, se volete, a richiesta.