Quelli che… Non abbia paura, guardi che è buonissimo

Combino in me due caratteri non proprio originalissimi: ho paura dei cani (da sempre: con qualche coloritura isterica, forse, ma con un solido fondamento razionale) e ho l’abitudine quotidiana di camminare di buon passo la mattina presto (da poco: per darmi delle arie ed essere à la page dovrei dire che pratico fitness walking). Una combinazione non particolarmente originale e, in genere, priva di problemi.

In genere, e quasi dappertutto, penso. Non in Italia, quanto meno non a Roma, dove alla mattina presto vige una sorta di happy hour, dedicata al latrato libero e aggressivo. Nei giardinetti della zona i cani scorrazzano senza freni, e anche senza museruola e senza guinzaglio, se è per quello. Ogni area verde è un cacatoio a cielo aperto (rarissimi i proprietari che raccolgono la deposizione con guanti, paletta e apposito contenitore). Ogni animale che si muova – altro cane, piccione, cornacchia, attempato camminatore come me – è un potenziale bersaglio, con tutto il corredo dell’aggressività canina: pelo irto e bocca spalancata con i denti in bella mostra, come ben descrive Ludovico Ariosto nel Canto II dell’Orlando Furioso:

Come soglion talor duo can mordenti,
o per invidia o per altro odio mossi,
avicinarsi digrignando i denti,
con occhi bieci e più che bracia rossi;
indi a’ morsi venir, di rabbia ardenti,
con aspri ringhi e ribuffati dossi […]

Eppure una norma recente, del 2009, ha confermato gli obblighi dei proprietari:

Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali
Ordinanza 03 marzo 2009
Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani.
(G.U. Serie Generale, n. 68 del 23 marzo 2009)
[…]

Art. 1.
1. Il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso.
2. Chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di detenere un cane non di sua proprietà ne assume la responsabilità per il relativo periodo.
3. Ai fini della prevenzione dei danni o lesioni a persone, animali o cose il proprietario e il detentore di un cane devono adottare le seguenti misure:
a) utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a m 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni;
b) portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti;
c) affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente;
d) acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché sulle norme in vigore;
e) assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive.
[…]

Dunque, i proprietari. Dove sono i proprietari? Stanno in branco anche loro. Forse non dovrei dire branco, ma muta: però stanno insieme per chiacchierare, e dunque il termine mi pare inappropriato. Guai a disturbarli, per chiedere aiuto o protestare. Prima ti guardano sorpresi. Poi, se osi protestare e richiamarli all’obbligo di guinzaglio e museruola, ti fanno osservare: «A quest’ora?» «A qualunque ora in cui manifestino la loro aggressività verso i malcapitati passanti,» rispondi. E a questo punto ti deridono: «Ma che, ci hai paura? [ti dànno del tu, come se foste vecchi compagni di bisbocce] Ma se non ha mai fatto male a nessuno!»

wikimedia.org/wikipedia/commons

Eh già. Non ha mai fatto male a nessuno.

Ma io non voglio essere il primo.

Fateci caso, ogni volta che un cane ferisce un passante o ammazza un bambino, il proprietario dichiara che era sempre stato un cane buonissimo e non aveva mai dato segni di aggressività.

L’ultimo caso è successo ieri a Lavinio, a pochi km da Roma (riprendo la notizia da RomaToday).

Lavinio: bimba di 15 mesi azzannata dal cane di famiglia

La piccola è stata trasportata in elisoccorso al Policlinico Gemelli e sottoposta ad intervento chirurgico. Il cane affidato al servizio veterinario locale

Una bimba di 15 mesi è in gravissime condizioni dopo essere stata azzannata dal cane di famiglia, un pastore maremmano. L’episodio è accaduto nella serata di ieri a Lavinio, sul litorale romano. Subito dopo, la bimba è stata trasportata in elisoccorso al Policlinico Gemelli di Roma, dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico.

AZZANNATA NEL GIARDINO – La bimba é stata azzannata dal cane alla testa e al collo mentre si trovava nel giardino di casa in braccio alla madre, che le stava dando da mangiare. Il cane, un pastore maremmano di cinque anni che era libero nel giardino, forse per gelosia si è scagliato su di lei. La mamma della bambina, una romana di circa 30 anni che durante l’episodio era in compagnia della nonna della piccola, ha subito chiamato i soccorsi. Il padre, convivente della donna, non era in casa durante l’episodio.

INDAGINI – Al momento il cane, che fino ad allora non aveva mai dato segni di particolare aggressività, è stato affidato al servizio veterinario locale. Sulla vicenda indagano i carabinieri della stazione di Lavinio.

Eccolo là, nella penultima riga: «il cane […] fino ad allora non aveva mai dato segni di particolare aggressività».

Mi auguro che i cani che dànno ripetuti e continui segni di particolare aggressività siano abbattuti tutti e subito. Senza farli soffrire, ma messi in condizione di non nuocere. Con buona pace dei miei amici specisti.