Poco più di un mese dopo il concerto di The Who (di cui ho raccontato qui) arrivarono al Palalido The Rolling Stones. Due concerti, uno il pomeriggio e uno la sera. Prezzo del biglietto, mi pare, mille lire. Poco più del prezzo di un 45 giri. Una cifra che potevo permettermi senza dover chiedere ai genitori. Quindi, consapevole del fatto che difficilmente mi avrebbero dato il permesso (facevo la IV ginnasio) e per evitare qualunque discussione sui pericoli per la morale, la salute e l’incolumità personale che il concerto comportava (anche se i Rolling Stones, benché famosissimi come l’alternativa al dominio dei Beatles, non erano ancora accompagnati dalla fama maledetta che li avrebbe seguiti dopo Altamont) ci andai di nascosto, come l’altra volta.