Riskin, Dan (2014). Mother Nature Is Trying to Kill You: A Lively Tour Through the Dark Side of the Natural World. New York: Touchstone. 2014. ISBN: 9781476707563. Pagine 273. 13,11 €

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Viviamo in una cultura per la quale tutto ciò che è naturale è buono e bello: anche quando con tutta evidenza stiamo definendo “natura” l’opera dell’uomo, e non soltanto il paesaggio (non c’è ormai praticamente luogo sul pianeta che sia pristino, non plasmato dall’opera dell’uomo nel corso dei secoli – ricordate che cosa diceva Giorgio Boatti sul rapporto tra mezzadria e paesaggio italiano?), ma anche un recentissimo “lago di ruspa“. Per la quale l’opposto di “naturale” non è “artificiale” o “artefatto”, ma “chimico” o “nocivo”: non passa estate che qualcuno – disprezzando le creme solari “industriali” e nonostante le ammonizioni dei medici – non si provochi pericolose e dolorosissime ustioni utilizzando il latte di fico come abbronzante. Per la quale nell’interazione tra “uomo” e “natura” non sia sempre quest’ultima dalla parte delle vittime e sempre il primo da quella del carnefice.
Questo libro, molto godibile e piacevole, e che si legge d’un fiato, rimette le cose nella loro prospettiva: madre natura cerca di ucciderti. Non perché sia matrigna, come riteneva Giacomo Leopardi, ma perché ogni essere vivente, ogni “robot di carne” (come lo chiama Riskin) non ha altra ragione d’essere che di replicare il proprio DNA nel maggior numero di copie possibile. Nient’altro è importante. Anzi: nient’altro è di alcun interesse dal suo punto di vista.