Chi siede davanti? Shotgun!

Ogni bambino (qualche che sia la sua età anagrafica) sa che il posto più ambito per un viaggiatore su un’auto è quello davanti, vicino al guidatore. E sa anche che conquistarsi quel privilegio è difficilissimo: non solo ci si deve scontrare con gli altri rivali tra i coetanei (spesso con la tentazione o la necessità di passare alle vie di fatto), ma spesso si deve subire l’ingiustizia che un adulto pretenda di avere una specie di diritto acquisito a quel posto.

Una delle tecniche più importanti per evitare la violenza del conflitto che il processo di civilizzazione ci ha insegnato (ne parla diffusamente Steven Pinker nel suo The Better Angels of Our Nature, che ho recensito qui, e soprattutto Norbert Elias) è quello di stabilire delle regole. In questo modo, l’eventuale conflitto viene portato a un livello superiore, quello della definizione delle fattispecie cui le regole si dovranno applicare, piuttosto che a quello dei casi concreti. E poiché i casi concreti sono più numerosi e più frequenti, il livello della conflittualità scema. Almeno nella maggior parte dei casi, quelli situati nella “parte centrale” dell’insieme cui le regole si applicano, perché le regole soffrono dello stesso problema di fuzziness dei confini di cui soffrono i metadati (di cui abbiamo parlato più volte, e da ultimo qui).

Ecco allora che qualcuno ha pensato di codificare queste regole e chi le va a cercare sul web ne trova almeno 2 formulazioni rivali: quella proposta da shotgunrules.com (The Official Shotgun Rules) e quelle proposte da bored.com (Shutgun Rules).

Io manterrò un approccio eclettico, ma poiché le seconde mi sembrano presentate in modo più ordinato mi atterrò sostanzialmente alle regole di bored.com (certamente tra le 2 scuole di pensiero ci saranno dissidi insanabili e in questo preciso momento mi starò facendo una barca di nemici).

Titolo I – Regole generali

  1. La prima persona che grida “SHOTGUN” si siede davanti.
  2. I posti posteriori restanti possono essere assegnati allo stesso modo chiamando “posteriore destro” e così via.
  3. La parola “shotgun” deve essere pronunciata a voce abbastanza alta da essere udita da almeno un testimone. Se non ci sono testimoni, o se 2 persone hanno chiamato “shotgun” simultaneamente, l’ultima parola spetta al conducente: probabilmente la macchina è la sua [nota: se la macchina non è sua, e il proprietario è presente, l’ultima parola è la sua, a patto che sia sobrio; in caso contrario la decisione finale spetta al conducente].
  4. Sono vietate le prenotazioni. Prima che si possa chiamare “shotgun” tutti gli occupanti del veicolo (incluso il conducente) devono essere fuori e diretti alla macchina. Chiamare “shotgun” dentro un edificio è severamente vietato. Per semplicità, parcheggi e garage sono considerati “fuori” anche se sotterranei.
  5. Si può chiamare “shotgun” soltanto per una tratta del viaggio. È vietato chiamare “shotgun” all’interno del veicolo o quando si è ancora tecnicamente in viaggio per la prima destinazione. Ad esempio, non si può uscire un momento da veicolo e chiamare “shotgun” per il viaggio di ritorno.
  6. In base al principio di eguaglianza (“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”), gli uomini hanno gli stessi diritti delle donne quanto al posto anteriore del passeggero; in altre parole, le donne non hanno il privilegio di quel posto.
  7. Ognuno può sedere al posto anteriore del passeggero tutte le volte che ha chiamato “shotgun” con successo. Questo diritto è strettamente personale e non cedibile: non si può chiamre “shotgun” a favore di un amico più lento, a meno che questi abbia un conclamato svantaggio mentale o di fonazione che gli impedisce di chiamare “shotgun”.
  8. Il conducente ha l’ultima parola in caso di chiamate simultanee o dispute, l’ultima parola spetta al conducente (salve le eccezioni di cui all’art. 1). Il conducente può anche sospendere o rimuovere i privilegi di “shotgun” da uno o più partecipanti.

Titolo II – Casi speciali

Le eccezioni alle regole generali presentate nel seguito devono essere considerate in ordine; il caso presentato per primo prevale su tutti i casi sottostanti, qualora applicabili; e così via.

  1. Nel caso in cui il regolare conducente del veicolo sia ubriaco o comunque temporaneamente incapace di svolgere i suoi doveri di conducente, gli spetta di diritto di sedere al posto anteriore del passeggero.
  2. Nel caso in cui il proprietario del veicolo non stia guidando, gli spetta di diritto di sedere al posto anteriore del passeggero, salvo rinuncia esplicita.
  3. Nel caso in cui nel gruppo sia presente il/la sposo/a, compagno/a, partner o escort temporaneo/a del conducente del veicolo, al/la sposo/a, compagno/a, partner o escort temporaneo/a spetta di diritto di sedere al posto anteriore del passeggero, salvo rinuncia esplicita.
  4. Nel caso in cui uno dei passeggeri abbia un attacco di mal d’auto tale da far temere una crisi di vomito, gli è concesso di sedere al posto anteriore del passeggero.
  5. Nel caso in cui soltanto uno dei passeggeri conosca la strada per raggiungere la meta del viaggio e lo stesso conducente ne sia ignaro, allora viene designato navigatore del gruppo e come tale gli spetta di diritto di sedere al posto anteriore del passeggero, salvo rinuncia esplicita.
  6. Nel caso in cui uno dei passeggeri sia troppo alto o grasso per sedere confortevolmente dietro, il conducente ha facoltà di provare pietà per questo “scherzo di natura” e concedergli di sedere al posto anteriore del passeggero. Qualora non eserciti questa pietosa facoltà, lo “scherzo di natura” starà seduto dietro e gli altri passeggeri potranno tormentarlo a loro piacimento.

Titolo III – Casi bastardi: la sopravvivenza del più forte

  1. Il conducente ha facoltà di dichiarare in vigore la regola della sopravvivenza del più forte. In tal caso tutte le regole dei Titoli I e II sono sospese, salvo l’art. I.8 e il posto anteriore del passeggero può essere preso con la forza.
  2. Il conducente deve annunciare l’entrata in vigore della regola della sopravvivenza del più forte con ragionevole anticipo, al fine di contenere i danni al veicolo e lo spargimento di sangue.
  3. Per eventuali fattispecie non coperte dalle regole seguenti, fate ricorso alle previsioni dell’art. I.8.

Seguono alcune norme transitorie e finali, che non mette conto di riportare.

Vale la pena di segnalare quale sarebbe l’origine del termine shotgun. Pare sia questa: nelle carovane del Far West, il conducente teneva le redini del tiro di cavalli sedendo su una panca fissata sulla parte anteriore esterna del carro. Accanto a lui, di norma, sedeva un uomo armato di fucile a canne mozze (shotgun) come deterrente per eventuali imbvoscate e rapine. Lo stesso accadeva per le diligenze, dove anzi l’assenza dell’uomo armato era un segnale che avvertiva trattarsi di un veicolo per passeggeri, privo di cassaforte portavalori.