Usare e utilizzare

Usàre: “Adoperare, impiegare qualcosa: usare l’automobile” (Il Sabatini-Coletti online).

Utilizzàre: “Usare qualcosa; renderlo utile o metterlo a profitto: utilizzare gli avanzi del pranzo per preparare la cena“.

Il Sabatini-Coletti propone utilizzare come sinonimo di usare, ma mi permetto di dissentire.

Intanto, utilizzare è chiaramente un derivato di usare, ed è molto più giovane (usare è attestato dal secolo XIV, utilizzare dal 1802).

La comune radice (attraverso l’italiano uso e il latino usus) è dal verbo latino uti (servirsi), che a sua volta viene dal sanscrito utis (aiuto, soccorso) e al più antico verbo av-ati (godere, saziarsi, favorire).

Ma la cosa più importante è che i due verbi presentano un lieve scarto semantico: usare significa “impiegare qualcosa (o qualcuno) come un mezzo per fare qualcos’altro”; utilizzare significa piuttosto “usare qualcosa in modo appropriato, efficace, traendone pieno vantaggio”.

Due esempi mi aiuteranno (spero):

Se dico che Caio non ha usato il cacciavite per aprire la bottiglia, vuol dire che non ce l’aveva oppure che disponeva di uno strumento migliore. Ma se dico che non ha utilizzato il cacciavite, vuol dire che non ha trovato nessun modo per applicarlo a qualche compito e trarne vantaggio.

Succo del pippone: spesso usiamo “utilizzare” quando dovremmo usare “usare”. Augh!

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