1. In zoologia, strato superficiale del tegumento che in alcuni animali (rettili, crostacei, insetti) si stacca periodicamente sotto forma di membrana continua (comunemente detta buccia o spoglia).
2. Al plurale, con latinismo dell’uso letterario (anche nella variante exuvie), le spoglie tolte al nemico.

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A me, naturalmente, delle spoglie del nemico interessa ben poco. M’interessa, e molto, incontrare una parola nuova (chissà poi se è veramente nuova, per me, o se semplicemente è la mia memoria che comincia a vacillare).
Più di tutto mi interessano le esuvie del comune granchio verde Carcinus moenas: al momento della muta, quando la sua corazza viene abbandonata e diventa perciò un’esuvia, solerti pescatori della laguna veneta lo catturano e, friggendolo in pastella, lo trasformano nella prelibata moeca.

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