In italiano, non abbiamo una singola parola per denotare la neve granulosa (avete presente la leggenda, non so se metropolitana o rurale, secondo la quale gli eschimesi hanno 70 parole per dir neve?).
Secondo il Vocabolario Treccani, in realtà, una parola ce l’avremmo, ma è un prestito dal francese:
grésil ‹ġre∫ìl› s. m., fr. [der. di grès «gres»]. – Caratteristica precipitazione atmosferica, costituita da granelli bianchi, opachi e friabili, del diametro di pochi millimetri, formati da un nucleo di neve granulosa con un sottile involucro di ghiaccio, che cade di frequente nelle burrasche primaverili.
Gres, una ceramica vetrificata e molto dura, e originariamente equivalente ad arenaria, viene a sua volta dal franco *greot “ghiaia”.

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In inglese si usa invece una parola derivata dal tedesco, graupel.

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La parola è stata usata per la prima volta nel significato meteorologico in un bollettino del 1889 ed è propriamente il diminutivo di Graupe, “orzo perlato”, che a sua volta viene dallo slavo krupa, che ha il medesimo significato.
Niente di meglio che una zuppa bollente, dopo una nevicata …

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