Ivano Fossati – Tretrecinque

Fossati, Ivano (2014). Tretrecinque. Torino: Einaudi. 2014. ISBN: 9788858412879. Pagine 416. 9,99 €

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Caro Fossati,

scusa se mi rivolgo a te direttamente e ti apostrofo con il tu: è la confidenza che ci si conquista sul campo, in virtù della lunga frequentazione delle opere di un personaggio pubblico e di un uomo di spettacolo. Ho molto amato i tuoi dischi (ne ho 9, tutti regolarmente acquistati pagando i diritti alla SIAE) e li amo ancora, tanto da rallegrarmi sinceramente quando la funzione shuffle di iTunes seleziona una tua canzone tra le decine di migliaia dei brani della mia collezione. Più di tutti La pianta del tè: ci ho impiegato del tempo a capirlo, ma è proprio vero che «la costruzione di un amore spezza le vene delle mani».

E per me le ragazze di Milano avranno sempre un passo di pianura che è bello da vedere …

…, nonostante gli sfottò di Rocco Tanica.

La confidenza, caro Ivano, non diminuisce il rispetto e l’ammirazione. Proprio perché ti considero un grande artista te lo devo dire: questo libro non funziona.

Non lo chiamo nemmeno romanzo, vedi, perché siamo nel 2014. Sono almeno 100 anni che i romanzi sono un’altra cosa. Tu racconti una storia, con esiti alterni: ci si affeziona a Vittorio Vincenti/Vic Vincent, eppure molte volte mi sono chiesto (416 pagine sono lunghe, anche per chi ha da fare un lungo tragitto in metropolitana per andare e tornare dal luogo di lavoro) perché l’autore mi stesse raccontando questo o quell’episodio della vita del protagonista. Raccontare una storia è una cosa, scrivere una biografia (reale o immaginaria che sia) un’altra, scrivere un romanzo un’altra ancora.

In più – e qui esco dalla finzione della lettera – ho qualche altro motivo di irritazione. Intanto il titolo, che fa pensare al prefisso di un cellulare e invece è un modello di chitarra Gibson.

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Peccato che a un trucco del genere ci avessero già pensato i colleghi musicisti degli 883.

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Sono anche stato infastidito dal cattivo lavoro degli editor di Einaudi (un tempo leggendari) che – oltre ad avere consentito a Fossati a sbrodolare 400 pagine e più – hanno lasciato passare le provincie e i pneumatici.

Un’altra cosa: soltanto per il marketing questo è il suo romanzo d’esordio. Ivano Fossati si era già cimentato con Il giullare, un romanzo breve o un racconto lungo (62 pagine in tutto, e ben più sperimentali di queste), pubblicate nel 1991 per la collana millelire delle edizioni Stampa Alternativa del benemerito Marcello Baraghini. È per la buona memoria che conservavo di quella prova che mi sono lasciato tentare dall’acquisto e dalla lettura di questa.

* * *

Salvo, del libro, la colonna sonora (con più di una riserva da parte mia) e qualche citazione (riferimento alla posizione Kindle).

Django Reinhardt, Nuages
Charlie Christian, Solo Flight
Fred Buscaglione, Che bambolaWhisky facile
Perry Como, Magic Moments
Bert Kaempfert, Red Roses for a Blue Lady
Ella Fitzgerald, Summertime
Wes Montgomery, Impressions, Sunny e Caravan
Rosemary Clooney, Mambo Italiano
Peggy Lee, Johnny Guitar
The Animals, Don’t Bring Me Down
The Rolling Stones, Heart of Stone
Julie Driscoll, Brian Auger & The Trinity, Save Me e This Wheel’s on Fire
Aretha Franklin, Respect e Chain of Fools
Art Blakey and The Jazz Messengers, Mosaic
Dave Brubeck, Take Five
Etta James, At Last e Tell Mama
Jo Stafford, You Belong to Me
Frank Sinatra, Looking at the World thru Rose Colored Glasses
Ten Years After, I’m Going Home
The Doobie Brothers, Long Train Runnin’ e What a Fool Believes
Elvis Presley, It’s Now or Never, Guitar Man e Are You Lonesome Tonight?
Giorgio Gaber, L’illogica allegria e Chissà dove te ne vai
England Dan & John Ford Coley, Love Is the Answer
The Spencer Davis Group, Keep on Running e I’m a Man
Jacques Brel, La chanson des vieux amants
Howlin’ Wolf, Back Door Man
Julio Iglesias, Manuela
Gladys Knight and The Pips, So Sad the Song
David Murray, In a Sentimental Mood
Them, Baby, Please Don’t Go
Los Lobos, Chuco’s Cumbia
The Marmalade, Reflections of My Life
Lecuona cuban boys, Rumba azul
The Flamingos, I Only Have Eyes for You
Gloria Estefan, Mi Tierra
The Everly Brothers, Let It Be Me Bye Bye Love

[Chissà, forse gliel’avremmo perdonato, il libro, se fosse partito dalla lista e avesse provato a concepire una storia che tenesse tutto insieme: insomma, un gioco oulipista in cui sorteggi un certo numero di brani musicali da allmusic.com e ci costruisci sopra un racconto con un minimo di filo conduttore.]

E adesso le citazioni:

Gli strumenti musicali hanno parecchio a che fare coi giocattoli. Il trenino elettrico e la chitarra elettrica sono quasi la stessa cosa, sono imparentati, dico io. Sono l’infanzia e la libertà protratti a piacere. E infatti finiscono prima o poi nelle mani di individui che perlopiú rifiutano di crescere. Ma queste sono considerazioni che ho cominciato a fare molto tempo dopo. [151]

Mio padre mi aveva insegnato che si può aver paura degli altri, qualche volta, ma non si deve mai e poi mai averne bisogno, e per non averne bisogno occorre essere il primo. Non il primo in assoluto, solo in qualcosa. [181]

[…] gettare pannolini nel bidone della spazzatura a un ritmo inimmaginabile […] [997]

L’ego è una garanzia, in pratica quello che la gente confonde col carisma. [1507]

Giú per le pianure, nelle balere in mezzo ai faggeti d’estate. [2896: i faggeti nelle pianure piemontesi? ma dove li avrà mai visti Fossati?!]

«Quando ti fanno una proposta vantaggiosa prima rispondi sí e poi vedi se sei in grado» […] [2965]

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2 Risposte to “Ivano Fossati – Tretrecinque”

  1. michele Says:

    eh vabbé sorbettiamoci l’ennesimo “scrittore” famoso
    diciamo però la verità se non fosse Fossati non se lo filerebbe nessuno
    se scrivesse sotto pseudonimo nessuno lo cagherebbe
    come quel suo collega che da anni in rete cerca di farci rileggere
    un Telemaco/Nessuno e guarda un po’ nessuno lo legge

  2. Adriano Says:

    A me sto libro è piaciuto…ma forse perchè non sono un gran divoratore di libri e quindi non posso fare dei gran confronti. O forse perchè in spiaggia leggeresti di tutto….


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