Chiedo scusa a tutti, anche a quelli che non mi leggono abitualmente e che magari capiteranno per caso su questo blog trascinati dalla marea di detriti gettati a riva dalla commemorazione del centesimo anniversario dell’affondamento dell’inaffondabile Titanic.
Sì, perché si sprecano le letture metaforiche (i naufragi sono attraenti in tempi di crisi, come già ci aveva fatto capire la Costa Concordia) e si cita De Gregori: lo fa anche ilPost (Francesco De Gregori e il Titanic). Album giusto, canzone sbagliata. Perché quella rilevante in chiave metaforica non è Titanic ma I muscoli del capitano:
Ma capitano non te lo volevo dire,
ma c’è in mezzo al mare una donna bianca,
così enorme, alla luce delle stelle,
che di guardarla uno non si stanca.
[…]
E il capitano disse al mozzo di bordo
“Giovanotto, io non vedo niente.
C’è solo un po’ di nebbia che annuncia il sole.
Andiamo avanti tranquillamente”.
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