Gli anni sono diventati 70. Ricordare così mi sembra il minimo.
Altro che Candelora. Il 2 febbraio 1943, 65 anni fa, le truppe tedesche si arrendono e finisce, con una decisiva vittoria sovietica, una battaglia decisiva per l’esito della 2° guerra mondiale.
La battaglia si inscrive nell’ambito dell’Operazione Blu (Fall Blau) che, nell’estate del 1942, avrebbe dovuto portare le forze dell’Asse alla conquista dei campi petroliferi del Caspio.

La difesa di Stalingrado fu assegnata da Stalin al maresciallo Yeremenko, al luogotenente generale Chuikov e al commissario politico Nikita Krushchev (sì, proprio lui, quello che poi si tolse la scarpa all’ONU). Gli attacchi iniziali delle forze dell’Asse ebbero successo: raggiunsero il Volga e Stalingrado, massicciamente bombardata, fu percorsa da una tempesta di fuoco. La difesa della città fu sostenuta dai lavoratori delle fabbriche, donne comprese.

L’ordine di Stalin (27 luglio 1942) era “Non un passo indietro!” e prevedeva il tribunale militare per chi avesse ordinato la ritirata. I tedeschi, entrati…
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