Secondo il Vocabolario Treccani:
scoiàttolo s. m. [der. in –àttolo del lat. *scurius, sciurus, dal gr. σκίουρος: v.sciuridi]. –
- Nome di varie specie di roditori della famiglia sciuridi, di medie dimensioni, arboricoli e diurni, con corpo slanciato, muso appuntito, occhi e orecchie grandi, lunga coda rivestita di pelo folto, tenuta rivolta verso l’alto. In partic. sono così chiamate le specie appartenenti al genere Sciurus, tra cui lo scoiattolo rosso(Sciurus vulgaris), comune in Italia nei boschi, di colore bruno rossiccio o nerastro, e lo s. grigio (Sciurus carolinensis), originario dell’America Settentr. ma oggi diffuso anche in alcune regioni europee, soprattutto in Gran Bretagna, di maggiori dimensioni e mantello color grigio bruno. Alla famiglia sciuridi appartengono inoltre gli s. giganti, del genere Ratufa, diffusi nelle foreste tropicali dell’India, Indocina e arcipelago della Sonda, mentre ad altre famiglie appartengono i varî roditori noti col nome di s. volanti, provvisti di un’ampia membrana, detta patagio, che si estende ai lati del corpo, fra gli arti anteriori e posteriori, e fra questi e la base della lunga coda, utilizzata per planare tra gli alberi.
- In similitudini e usi fig., con riferimento all’agilità e alla mobilità di cui lo scoiattolo (spec. quello rosso e quello grigio) è dotato: agile, veloce come uno s.; arrampicarsi come uno s.; quel ragazzo è proprio uno s.; gli Scoiattoli di Cortina, celebre gruppo di arrampicatori e guide ampezzane. ◆ Dim. scoiattolino.

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Parola di origine latina e greca dunque, con una transizione da σκίουρος a scurius, sciurus abbastanza usuale. Sì, ma σκίουρος è una parola interessante, perché sarebbe l’unione di σκιά (ombra) e οὐρά (coda). Lo scoiattolo sarebbe dunque l’animale che si fa ombra con la coda: e ci può stare, come dicono qui a Roma.
Dal latino all’italiano ci si arriva attraverso il diminutivo (quindi scoiattolino è il diminutivo di un diminutivo: ricordatevene quando lo dite alla vostra ragazza): scurius → scuriatolus (attraverso l’aggettivo scuriatus).
In provenzale si è invece passati (sempre via diminutivi) da scurius a → scuriolus → squiriolus. Da cui il francese écureuil e l’inglese squirrel.
Naturalmente, se lo privi della bella pelliccia diventa uno scuoiattolo.
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