Terza puntata (per la seconda, andate qui).
La terza regola è (con le mie rudimentali traduzioni del pensiero di Neumeier, che non sempre condivido):
Feel before you think
Sentire prima di pensare

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Resisti alla tentazione di imporre una soluzione pre-confezionata a un problema intrigante o una soluzione rivoluzionaria a un problema triviale. Trattieniti, datti il tempo per mettere ordine nelle tue sensazioni e considerare tutti gli aspetti. A seconda della natura e dell’ampiezza del problema, ci possono volere cinque secondi o cinque giorni. Quel che ci vuole ci vuole.
Hai mai notato che quando cerchi un’informazione, abbassi gli occhi come se i dati fossero sulla scrivania? E che quando cerchi di trovare una soluzione, alzi lo sguardo come se la soluzione fosse tra le nuvole? Sono comportamenti osservati di frequente in chi cerca di risolvere un problema. Ma non funzionano se stai cercando un’intuizione: non ti serve guardare, devi ascoltare le sensazioni.
Cercare una soluzione attraverso le sensazioni è come quando un giocatore decide la sua prossima mossa. È una cosa più corporea che cerebrale. Ti dà un accesso all’intuizione che supera le solite paure, le distrazioni, le soluzioni di default, le trappole emotive che rendono il tuo lavoro meno brillante. Le sensazioni ti danno una connessione al tuo tema del momento che il solo pensiero non dà.
Chiudi gli occhi e fatti portare alla deriva con il tuo problema. Lascia che ti mormori qualche cosa. Immagina di essere uno psicologo e che il problema sia il paziente. Offrigli profonda empatia e piena attenzione. Sii disponibile. Non cercare di aggiustarlo. Immagina la strada da fare.
Fatta la tara a tutta la fuffa, ci sono spunti interessanti.
sabato, 15 febbraio 2014 alle 19:07
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