Iridium flares

Si sono scontrati due satelliti in orbita e pare sia la prima volta: ne parlano un po’ tutti i giornali (valga per tutti Il corriere della sera) e, con l’intelligenza e l’arguzia consuete, .mau.

I satelliti per le comunicazioni Iridium sono 66 satelliti (oddio, adesso 65 immagino – ma in origine dovevano essere 77, e di qui viene il nome, perché l’iridio è l’elemento con numero atomico 77 – spero di avervi confuso abbastanza) per le telecomunicazioni satellitari. Qui sotto ne vedete uno.

Le grandi antenne, quando riflettono la luce del sole verso terra, creano una gibigianna cosmica molto luminosa, che a volte è visibile persino di giorno. “Se ci si trova in piena fascia di transito, ad occhio nudo, si osserva all’improvviso un debolissimo punto luminoso comparire in cielo, il quale si sposta con moto rettilineo ed uniforme nella volta celeste. Man mano che si sposta, la sua luminosità aumenta gradualmente sino a raggiungere un livello massimo, il picco di magnitudine, che precede un’altrettanto graduale diminuzione della luminosità, conservando sempre lo stesso moto, sino a completa sparizione del punto luminoso. Tutto questo normalmente può durare tra uno e quattro secondi e occupare porzioni di cielo molto piccole o poco più grandi di un palmo di mano.” [Wikipedia]

Già, ma come sapere quando e dove guardare? C’è un sito dedicato a questo (heavens-above.com): basta dare le proprie coordinate geografiche (o il nome del comune di residenza) e si possono vedere i passaggi previsti nei giorni successivi. Dopo essersi impratichiti un po’, è una tecnica di seduzione veramente romantica e di effetto assicurato quella di poter annunciare al vostro o alla vostra “significant other” che tra pochi secondi passerà la “vostra” stella cadente e tutti i “vostri” desideri si avvereranno. Provare per credere.

Buon compleanno, Charles Darwin

200 anni fa esatti, il 12 febbraio 1809, nasceva Charles Darwin (lo stesso giorno nasceva anche Abraham Lincoln, ma questa è tutta un’altra storia – per la verità, parecchi anni dopo è nata anche mia sorella).

Quest’anno le celebrazioni sono universali e importantissime (ricorre anche il 150° anniversario della pubblicazione di On the Origin of Species by Means of Natural Selection, or The Preservation of Favoured Races in the Struggle for Life, uscito il 22 novembre 1859).

Nel mio piccolo vorrei festeggiarlo con una passione che ci accomuna, quella per le percebes o barnacles o lepadi. Della mia passione gastronomica per queste prelibatezze ho già parlato altrove. Non so se Charles Darwin le abbia mai mangiate e se, nel caso, gli siano piaciute. Ma sappiamo che la malattia cronica che a più riprese lo tormentò per tutta la vita si manifestava tra l’altro con vomito e dolori di stomaco, e quindi dubito fosse dedito a cibi esotici e di dubbio aspetto, ancorché deliziosi.

La passione di Darwin per i Cirripedi era invece scientifica, e Darwin ci si dedicò per 8 lunghi anni, posponendo la pubblicazione dell’Origine delle specie, e pubblicando sull’argomento 4 libri:

  • nel 1851, Living Cirripedia, A monograph on the sub-class Cirripedia, with figures of all the species. The Lepadidæ; or, pedunculated cirripedes
  • nel 1854, Living Cirripedia, The Balanidæ, (or sessile cirripedes); the Verrucidæ
  • nel 1851, Fossil Cirripedia of Great Britain: A monograph on the fossil Lepadidae, or pedunculated cirripedes of Great Britain
  • nel 1854, A monograph on the fossil Balanidæ and Verrucidæ of Great Britain

Qui sotto, qualche illustrazione tratta da queste opere.

Buon compleanno e buon appetito, allora…