Ho sempre detto ai miei figli (che forse possono testimoniarlo) che imparare dai propri errori non significa fare gli stessi errori sempre meglio, ma farne possibilmente di meno e comunque di nuovi.
Gironzolando per la rete, ho trovato su un blog che si chiama Ten Things queste 10 leggi immutabili degli errori, che mi sembra utile riproporre:
- Tutti commettono errori
Per questo tutte le matite hanno una gomma (proverbio giapponese). - Non tutti gli errori sono cattivi errori
L’uomo che non fa errori è un uomo che non fa nulla (Teodoro Roosevelt). Noi diciamo: chi non fa, non falla. - Gli errori che nessun altro nota non sono errori
L’albero che cade nella foresta senza che nessuna sia presente non fa rumore. - L’ignoranza non giustifica i tuoi errori
Variante di: Ignorantia legis non excusat. - Gli errori capitano sempre nel momento peggiore
Variante della legge di Murphy. - Gli errori generano altri errori
Le persone disperate fanno gesti disperati - Gli errori fatti con un computer fanno più danni e si propagano più rapidamente
Ma anche le armi da fuoco non scherzano - Gli errori di omissione sono anch’essi errori
Non mi preoccupo mai di un’azione, ma solo dell’inazione (Winston Churchill) - Non riconoscere un proprio errore è un errore
- Non imparare niente da un errore è un errore
Conclusione: “La follia è fare e rifare la stessa cosa, aspettandosi risultati diversi” (Rita Mae Brown: chiunque sia – ma la risposta è qui – condivido).
Chi volesse leggersi tutto il post di Alan Norton (in inglese) lo trova qui, insieme a questo bel grafico di flusso:

Alan Norton
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