Il mio suggerimento è che prima guardiate questo video, e poi ne discutiamo.
Allora: Sebastian Schmieg è (penso) un artista olandese sperimentale (io l’informazione l’ho trovata su Boing Boing, qui: What happens if you ask Google Images what’s most similar, starting with a blank image, repeating the process 2951 times? – Boing Boing).
Schmieg ha sottoposto a Google Image Search un foglio trasparente (quello che quando si facevano le video-proiezioni si chiamava – impropriamente – un “lucido”) senza niente sopra. Quindi, se c’era qualche cosa (macchioline, imperfezioni) era puro rumore bianco, che non rappresentava nulla. L’immagine originaria era un .png di 400 x 225 pixel. Quindi Google Image Search ha cercato immagini simili. Schmieg ha preso la prima della lista e l’ha sottoposta nuovamente a Google Image Search. Così iterativamente per 2951 volte. Ogni volta un fotogramma del clip, 12 fotogrammi al secondo. Il video è del 9 dicembre 2011 e lo trovate qui.
Tre considerazioni:
- Noi siamo macchine molto brave a riconoscere pattern. Ne è la prova l’abilità che abbiamo nel riconoscere le facce, tanto che ne vediamo una anche sulla luna, per esempio. Si è sempre detto che i computer questo non lo sanno fare bene. Ma mi sembra che Google Image Search lo sappia fare anche lui molto bene, e sospetto (anche se non ne ho la certezza, e anzi manco del tutto delle informazioni necessarie) che ci sia una dose impressionante di intelligenza artificiale nell’algoritmo.
- Trovo fantastico che la ricerca interpreti dapprima il rumore come cielo stellato, e poi galassie, e luci della città, e finalmente umani e manufatti eccetera. Ma nessun nudo o immagine pornografica (un paio di tette verso 1:07). Eppure la pornografia sul web è onnipresente e pervasiva. E allora Google Image Search ha incorporato un meccanismo di censura? Basta SafeSearch? O è stato Schmieg (ma mi chiedo come)?
- Un sacco di statistiche! From stars to stats.
Boing Boing
lunedì, 16 gennaio 2012 alle 12:09
Molto carino! Dal nulla alle stelle, alle persone, poi macchine, vestitit, computer e infine un serpente … che evoluzione?!
Sempre grande Doctorow , per coincidenza sto leggendo su Kindle il suo “Chicken little”