Le ultime parole di Marvin Wilson

Martedì 7 agosto 2012, in Texas, è stata eseguita con un’iniezione letale la condanna a morte di Marvin Wilson.

  1. Marvin Wilson, 54 anni, condannato per un omicidio commesso nel 1992, aveva un quoziente d’intelligenza di 61, cioè era gravemente ritardato mentalmente.

  2. Negli Stati Uniti si è a lungo discusso se infliggere la pena di morte a una persona non in grado di comprenderne il significato e, dunque, il suo valore come deterrente del reato o come retribuzione del delitto, ricadesse nei casi previsti nell’Ottavo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America: «Excessive bail shall not be required, nor excessive fines imposed, nor cruel and unusual punishments inflicted.» («Non si dovranno esigere cauzioni eccessivamente onerose, né imporre ammende altrettanto onerose, né infliggere pene crudeli e inconsuete.»)

    Nel 2002, da ultimo, la Corte Suprema si era espressa in questo senso nel caso Atkins v. Virginia:

    «Our independent evaluation of the issue reveals no reason to disagree
    with the judgment of “the legislatures that have recently addressed the
    matter” and concluded that death is not a suitable punishment for a
    mentally retarded criminal. We are not persuaded that the execution of
    mentally retarded criminals will measurably advance the deterrent or the
    retributive purpose of the death penalty. Construing and applying the Eighth Amendment
    in the light of our “evolving standards of decency,” we therefore
    conclude that such punishment is excessive and that the Constitution
    “places a substantive restriction on the State’s power to take the life”
    of a mentally retarded offender.»

  3. A dispetto della sentenza della Corte Suprema, la magistratura texana non ha concesso neppure una sospensione della pena (Wilson segna la 245ma sentenza capitale eseguita durante il governatorato di Rick Perry).

    Come è possibile? Perché la magistratura texana non utilizza come criterio per la determinazione del ritardo mentale il quoziente d’intelligenza o un’altra misura ritenuta clinicamente valida. Ha invece introdotto un proprio criterio, noto come “Briseño factors“, che – secondo l’avvocato di Wilson, Lee Kovarsky – non ha alcun valore clinico o riconoscimento scientifico, ma è basato su un personaggio del romanzo Uomini e topi di John Steinbeck, Lennie Smith.

  4. Secondo il Guardian, prima della somministrazione dell’iniezione letale Wilson ha sollevato la testa sorridendo dalla barella cui era legato e, rivolgendosi alle sue 3 sorelle e al figlio che lo guardavano da una finestrella, ha detto che le amava e di abbracciare la mamma.

    «Sono entrato qui da peccatore e me ne vado da santo. – ha poi aggiunto – Take me home Jesus, take me home Lord, take
    me home Lord!»

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