Portare la sposa in braccio attraverso la soglia

La tradizione è diffusa in molte culture e in molti paesi.

Secondo Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Nozze#La_sposa_varca_la_soglia_in_braccio_allo_sposo) fu Plutarco di Cheronea (intorno all’anno 100 dell’era comune) a formulare tre possibili spiegazioni dell’uso, ma l’affermazione (sempre secondo Wikipedia) è priva della fonte.

Io ho scovato il passo in cui Plutarco ne parla, e ne sono abbastanza orgoglioso: è nella sua opera Moralia, al paragrafo 29. del capitolo 20, Questioni romane. Cito dall’edizione curata da Emanuele Lelli e Giuliano Pisani per l’editore Bompiani (Tutti i Moralia, 2017):

Perché non consentono che la sposa varchi da sola la soglia della casa, ma gli accompagnatori la prendono in braccio? Forse perché così portarono in casa le prime mogli, dopo averle rapite, mentre esse non entrarono da sole? o vogliono mostrare che entrano costrette, e non volontariamente, dove sono destinate a perdere la verginità? o è un simbolo del non uscire e non lasciare la casa da sola, se non fosse costretta, così come costretta è entrata?

Di Pietro da Cortona – Web Gallery of Art:   Immagine  Info about artwork, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6489179

Per quanto pittoresco sia il riferimento al Ratto delle sabine nella prima ipotesi, dalle altre due emerge chiaramente una concezione patriarcale del matrimonio, né poteva essere diversamente nella cultura romana e anche in quella ellenistica di Plutarco. Non si può certo giudicare il passo alla luce delle sensibilità (e suscettibilità) di oggi.

A me – però – sembra molto più poetica e curiosa la spiegazione che ne dà Svetlana Aleksievič (Nobel per la letteratura 2015) nel suo Tempo di seconda mano:

Lo sposo porta la sposa tra le braccia come fosse un bambino per non farsi accorgere dallo spirito della casa. Il domovoj non ama gli estranei, li scaccia. È lui il padrone della casa, bisogna piacergli. A-a-ah… (posizione Kindle 1493)

File:Domovoi Bilibin.jpg
Ivan Jakovlevič Bilibin, Public domain, attraverso Wikimedia Commons

Il domovoj è nella mitologia slava una creatura maschile, spesso di piccola taglia e coperta di peli, che alligna tra le mura domestiche e protegge l’unità familiare. In quanto nume tutelare, il domovoj era tenuto in grande considerazione dagli abitanti della casa e trattato con ogni riguardo (https://it.wikipedia.org/wiki/Domovoj).

Chris Pavone – The Paris Diversion

Pavone, Chris (2019). The Paris Diversion. New York: Crown. 2019. ISBN: 9781524761523. Pagine 374. 8,60€

amazon.it

Del medesimo autore avevo letto The Expats, che mi era piaciuto soprattutto per l’ambientazione al Lussemburgo, città che conosco molto bene per motivi professionali. Comprensibile, quindi che una volta appreso che era in uscita una specie di sequel del primo romanzo, con la stessa protagonista, Kate Moore, non abbia resistito alla tentazione di gettarmi sulla sua nuova avventura.

Peccato che – a parte l’ambientazione – del precedente romanzo ricordassi ben poco, se non che la protagonista (e, per la verità, quasi tutti gli altri personaggi) non sono quello che sembrano essere a prima vista. Purtroppo, la recensione che avevo fatto di The Expats (che trovate qui) non si è rivelata di molto aiuto: preoccupato di non dire troppo per non rovinare il gusto della lettura di un thriller ai miei lettori, ero stato fin troppo reticente.

Leggi il seguito di questo post »