Secondo concerto cui ho assistito di Robert Fripp con la sua League of Crafty Guitarists, 15 anni dopo quella del 15 marzo 1991 di cui ho parlato qui.

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Secondo concerto cui ho assistito di Robert Fripp con la sua League of Crafty Guitarists, 15 anni dopo quella del 15 marzo 1991 di cui ho parlato qui.
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Ho scritto di recente di aver assistito soltanto 2 volte a concerti dei King Crimson, nel 2000, nella formazione Fripp-Belew-Gunn-Mastellotto. Ma non sono state certo quelle le uniche occasioni in cui ho potuto sentire suonare dal vivo Robert Fripp. In questo post e in uno successivo vorrei testimoniare delle 2 volte che – a distanza di 15 anni – l’ho sentito suonare con la sua League of Crafty Guitarists.
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Pur amando smisuratamente i KC, soprattutto nelle loro incarnazioni più recenti (diciamo dalla svolta di Lark’s Tongues in Aspic in avanti) sono stato soltanto a 2 concerti, per di più nella stessa tournée. Cose che capitano, ma comunque una gran bella tournée e una grandissima formazione: Adrian Belew (chitarre e voce), Trey Gunn (chitarre, bassi e diavoleria varie), Pat Mastellotto (batteria elettronica) e naturalmente Robert Fripp (chitarre e frippertronics).
La tournée è ben documentata da un CD triplo, Heavy ConstruKction.
pixogs.com/image
Al concerto del 4 giugno sono andato con mio figlio, all’epoca diciassettenne e contagiato dalla mia passione per il prog. Sapeva che ci sarebbe stata la data di Roma, ma sapeva anche che non sarebbe stato in città quella sera. Avevamo amici a Monaco di Baviera, e dunque ci andammo. Partimmo, naturalmente in seconda classe, con il leggendario Eurocity Michelangelo, che partiva da Roma Termini la mattina intorno alle 8 e arrivava a Monaco una decina di ore dopo, passando per il Brennero. Il concerto si teneva al Zirkus Krone, di cui all’epoca non sapevo la cosa più importante, e cioè che era in qualche modo collegato al tentativo di putsch hitleriano del 1923 e che nel 1944 Himmler vi aveva tenuto l’ultima commemorazione annuale dell’evento.
wikimedia.org/wikipedia/commons
Il circo, con un interno di legno a pianta centrale, aveva una bella acustica. Ricordo con emozione Heroes eseguita come bis, con Belew alla voce (che aveva accompagnato Bowie come chitarrista in una sua tournée italiana) e la chitarra di Fripp (che suona anche nell’originale di David Bowie). Questa versione è stata registrata a Londra nella stessa tournée (mi piace particolarmente Robert Fripp, quando è inquadrato, con quella serafica faccetta da Hannibal the Cannibal).
Ecco la setlist completa del concerto:
Tornammo il giorno successivo, con il medesimo treno, arrivando a Roma intorno alle 20, stanchi ma felicissimi. Sono tuttora orgoglioso e contento di aver fatto questa cosa con mio figlio.
Quindici giorni dopo però i KC erano a Roma. L’Auditorium era in costruzione da anni, i lavori erano stati interrotti per il ritrovamento di una villa romana che aveva costretto Renzo Piano a cambiare l’orientamento e la planimetria delle 3 sale. L’amministrazione comunale, per rabbonire il popolo affamato di musica, s’inventò la rassegna Musica in cantiere. Il concerto dei KC, comunque, non era gratuito. Benché la tournée dei King Crimson si chiamasse Heavy ConstruKction, l’idea di suonare in un cantiere non piacque per niente a Robert Fripp, che si incazzò con chi faceva le foto e terminò il concerto in anticipo. E si lamentò pubblicamente sul suo diario, scritto a caldo il 24 giugno 2003 alle 1:26 del mattino:
So, what of the performance?
The venue: unbuilt. A concrete amphitheatre in the middle of a building site. No running water.
By the time we were into TCOL (second piece after “Frying Pan”) I knew: the centre was hollow; the heart was undermined. This doesn’t mean that a show is necessarily wretched, or worth abandoning immediately. It does mean that, unless angels descend on chariots of fire and blow trumpets of goldin your ear, the best you can hope for is a professional & competent performance. Even, flashes of something more.
The other guys know that I don’t play “FraKctured” for photo sessions. Most sound checks we play it, and it’s getting to simmer gently. Last night the band asked me especially to play it and, with the centre of the performance established, I enjoyed doing so. Tonight, I made another call, even though Adrian needed a breathing space to deal with his guitar problems. Adrian dealt with those problems superbly, and ProjeKct Three burst into action on demand & in response to necessity.
One of my personal highlights of the evening: a juxtaposition of wonderment and delight. As Adrian cheerfully bounced into the litany of 20th century terrors (this is itself an astonishing contrast) I looked up during “Hiroshima! Aids disease! Terror! Misery! Death! Pain! Horror! Suffering!” to see an ice cream vendor (as in any cinema of my youth) walking up & down the seats with a glace in hand, touting for trade. And successfully so.
But, you can’t tell people what to do or how to behave. You can ask, even several times. And then, you respond to the particular conditions which develop when people affirm their rights to do whatever they want, wherever they want, whenever they want. So, in front of ongoing flashes, a feature of the entire evening, I regretfully abandoned the photo session before the final encores.
Un pippone dei suoi, d’accordo, ma secondo me – che c’ero – aveva ragioni da vendere.
Il concerto è documentato su YouTube:
E questi erano i KC quando erano fuori forma!
La setlist, almeno per la parte documentata dal video, dovrebbe essere questa (il riferimento è ai minuti e secondi del video):
00:00 FraKctured, Power To Believe, EleKtric, or Improv
08:05 Larks’ Tongues In Aspic IV
19:30 RF and Ade Announcement (No Photos Please)
20:22 Cage
26:20 The World’s My Oyster Soup Kitchen Floor Wax Museum
33:27 Sex Sleep Eat Drink Dream
39:16 VROOOM
Benché frippomane e frippologo abbastanza informato, non sapevo niente di questa storia fino a qualche ora fa.
wikipedia.org
G3 sta per Guitar Three (non è propriamente un acronimo, checché ne dica la voce italiana su Wikipedia):
G3 (acronimo di Guitar Three) è il nome di un progetto musicale concepito dal celebre chitarrista Joe Satriani nel 1996. L’idea del G3 è quella di unire i “tre più grandi chitarristi del mondo” per realizzare una serie di concerti-evento. Con il nome G3 Satriani organizzò una serie di tour, accompagnandosi di volta in volta con una diversa coppia di virtuosi della chitarra (o guitar hero).
In un certo senso, il G3 si potrebbe definire un supergruppo. Tuttavia, la formazione varia di tour in tour; inoltre, i tre artisti selezionati da Satriani come “i tre grandi” suonano gran parte del concerto indipendentemente (ciascuno con la propria band). Solo nella parte finale del concerto i tre grandi suonano assieme in una “G3 jam” che comprende in genere cover di brani rock storici (per esempio di Jimi Hendrix, Deep Purple, e così via).
Fino a qui, non una gran notizia, almeno per me. Ma poi ho scoperto che in 2 occasioni, nel tour 1997 e in quello 2004 Robert Fripp è stato della partita. Non come uno dei 3 “più grandi chitarristi del mondo” (d’altra parte, dato che uno è per forza lo stesso Joe Satriani che ha avuto l’idea e organizza la cosa e un altro è stato quasi sempre Steve Vai che di Satriani è stato allievo, non è che restasse molto posto), ma come ospite. In entrambe le occasioni, compito specifico di Fripp era quello di aprire i concerti con i suoi Soundscapes. Inoltre, Fripp partecipava alla G3 jam finale.
I concerti del 1997 sono documentati su CD e DVD (Joe Satriani/Eric Johnson/Steve Vai – G3 Live In Concert), anche se non si fa menzione dei Soundscapes introduttivi, mentre per i 3 brani della jam session il nome di Fripp non è nemmeno citato (Fripp partecipò peraltro solo alla parte nordamericana della tournée). Secondo la setlist pubblicata da Wikipedia, Fripp partecipa a tutti e 3 i brani eseguiti nella jam session: Levee Break (ma il disco dice Going Down, che è quello che si trova anche su YouTube), My Guitar Wants to Kill Your Mama e Red House.
Ecco che cosa ho trovato su YouTube:
Nel 2004 Robert Fripp partecipa alla tournée che una nuova formazione G3 (ci sono soltanto Satriani e Vai e questa volta, dunque, a Fripp si riconosce implicitamente di essere uno dei 3 più grandi chitarristi del mondo) fa in Europa, Messico e Sud America. Non ho trovato una registrazione dei concerti. Secondo la setlist pubblicata da Wikipedia, Fripp apre il concerto con 3 Soundscapes e poi partecipa a 3 dei 4 brani eseguiti nella jam session: Red, Rockin’ in the Free World e Going Down.
Ecco che cosa ho trovato su YouTube: