“Di qualcuno, che è incline alla sensualità licenziosa e dissoluta; di atteggiamento, comportamento e simili, che rivela lascivia, propensione alla dissolutezza, alla licenziosità: comportamento, sguardo lascivo; che ha per soggetto argomenti sensuali e licenziosi: un film, un racconto lascivo.” [De Mauro online]
Ci arriva da radice indoeuropea dal latino lascivus, che è una variante di lascus (allentato), che ha seguito il curioso percorso laxus → lacsus → lascus. La radice indoeuropea las- è alla base del sanscrito lasati (bramare, desiderare, abbracciare, ma anche giocare), del greco lesis (volontà), del tedesco Lust (voglia) e dell’inglese love (amore). Una combinazione di significati che dà da pensare, no?

