Virago

“Donna dotata di forza fisica, di coraggio e forza d’animo virili; scherzosamente, donna dall’aspetto e dai modi mascolini” (De Mauro online)

Il tutto nasce da una difficoltà di traduzione. Nella Bibbia, in un celebre passo della Genesi, dopo la famosa storia della costola, Adamo esclama (il creatore stesso gli aveva dato il privilegio di dare il nome agli animali, come espressione del suo comando sulla natura tutta, e Adamo l’aveva esercitato pochi versetti prima):

“Questa volta [per questo i cabalisti sostengono che prima vi fosse stata un’altra prima donna, Lilith, creata dal fango come Adamo, ma in realtà Adamo sta semplicemente continuando a esercitare il suo potere di dare i nomi] essa è osso delle mie ossa e carne della mia carne; sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo.”

Un gioco di parole, in ebraico: ish vuol dire uomo e ishah (donna) è o sembra un derivato del primo vocabolo.

Tutto considerato, il gioco di parole funziona anche in inglese (man/wo-man) e infatti la traduzione di Re Giacomo è:

“And Adam said, This is now bone of my bones, and flesh of my flesh: she shall be called Woman, because she was taken out of Man.”

Ma non funzione in latino, e quindi la Vulgata (la traduzione ufficiale della Bibbia fatta da un comitato di sapienti intorno al V secolo) si è inventata una parola nuova, aggiungendo un suffisso -ago (peraltro abbastanza desueto) alla parola latina per uomo, vir.

dixitque Adam hoc nunc os ex ossibus meis et caro de carne mea haec vocabitur virago quoniam de viro sumpta est

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