Sappiamo tutti della mania tutta francese di tradurre le parole straniere. A noi sembra un sintomo di sciovinismo (a sua volta, una parola che non poteva che scaturire da un cognome francese: «Nazionalismo esclusivo, esaltato e spesso fanatico, che si risolve in un’aprioristica negazione dei valori e dei diritti degli altri popoli e nazioni. Il termine, usato polemicamente dalla pubblicistica francese di lì passato ad altre nazioni, deriva dal nome dell’ufficiale N. Chauvin, fanatico seguace di Napoleone.» – Enciclopedia Treccani), e ci sembra – oltre che ridicolo – vagamente pericoloso, perché resta nella nostra memoria la repressione fascista delle parole straniere, che ci fa ancora chiamare tramezzino un sandwich.
I francesi, anche solo a parlare di informatica, ci hanno dato l’ordinateur, il logiciel, il souris.
Twitter resta twitter: d’altra parte è un marchio posseduto dalla società Twitter Inc. e con il diritto industriale non si scherza, né negli Stati Uniti né in Francia.
E i due onnipresenti @ e #?
Della chioccioletta @ abbiamo già scritto tempo fa: anche se scopro oggi sull’edizione francese di Wikipedia che il suo nome più appropriato è arobase, oppure a commercial o arrobase, arrobe, arobas, arrobas, a rond bas (de casse) o infine arobasque. Insomma, chiamatelo e scrivetelo un po’ come vi aggrada, purché evitiate l’anglicismo at.
Quanto al cancelletto # (come siamo approssimativi noi italiani, che lo chiamiamo cancelletto. «Che volgarité!», esclamerebbe la Carla Bruni dell’imitazione di Fiorello), i francesi il simbolo lo chiamano croisillon, cioè “finestra a crociera”. Ma il simbolo seguito da una parola che si usa in Twitter e che tutti chiamiamo hashtag? Qui la cosa è più complicata. Hanno cominciato i canadesi – per l’esattezza l’Office québécois de la langue française, che fin dal 2011 ha creato e proposto il termine «mot-clic»:
mot-clic
Domaine
informatique > Internet
Auteur
Office québécois de la langue française, 2011
Définition
Série de caractères précédée du signe #, cliquable, servant à référencer le contenu des micromessages, par l’indexation de sujets ou de noms, afin de faciliter le regroupement par catégories et la recherche thématique par clic.
Notes
Un mot-clic prend la forme suivante : #motclé. Il s’agit d’un mot-clé sur lequel on clique; c’est par le clic, associé à un hyperlien, qu’il devient utile et intéressant. Ajouter un # avant un mot le transforme automatiquement en lien cliquable menant à une page de recherche contenant tous les messages avec le même mot-clic. Celui-ci permet ainsi de trouver tout ce qui est lié à un sujet (#musique, #H1N1, #Egypte, #JO2010, #motclic, etc.).
Sur Twitter, lorsque l’on crée ou utilise un mot-clic comprenant plusieurs mots ou éléments, on doit enlever l’espace, et le trait d’union s’il y a lieu, pour le rendre cliquable.
Il arrive que le mot-clic soit aussi utilisé pour caractériser le ton d’un message de façon concise, fantaisiste et souvent drôle : #pour2, #miam, #lescarottessontcuites.
Le signe # porte différents noms : dièse, carré et croisillon (norme ISO 646). [-]Termes privilégiés
mot-clic n. m.
mot-clé n. m.Le terme mot-clic, formé à partir de mot-clé et de clic, a été proposé par l’Office québécois de la langue française, en janvier 2011, pour désigner ce concept. Au pluriel, on écrira : des mots-clics, tout comme des mots-clés. [www.gdt.oqlf.gouv.qc.ca/ficheOqlf.aspx?Id_Fiche=26506610]

tafter.it
Ma potevano i francesi della madre patria essere soddisfatti di questo primato quebecchese (o comunque si dica)? Certamente no. E allora – lenta, certo, ma inesorabile come uno schiacciasassi – scende in campo la Délégation générale à la langue française et aux langues de France (DGLFLF – Delegazione generale per la lingua francese e per le lingue della Francia: se volete saperne di più una parte del sito è in italiano). Il nuovo termine è stato pubblicato sul Journal officiel (la Gazzetta ufficiale della Repubblica francese) il 23 gennaio 2013:
mot-dièse, n.m.Domaine : Télécommunications-Informatique/InternetDéfinition : Suite signifiante de caractères sans espace commençant par le signe # (dièse), qui signale un sujet d’intérêt et est insérée dans un message par son rédacteur afin d’en faciliter le repérage.Note :
1. En cliquant sur un mot-dièse, le lecteur a accès à l’ensemble des messages qui le contiennent.
2. L’usage du mot-dièse est particulièrement répandu dans les réseaux sociaux fonctionnant par minimessages.
3. Pluriel : mots-dièse.Équivalent étranger : hashtag (en) [FranceTerme]
Non so a voi, ma a me pare una parola ben trovata, con quel richiamo musicale al diesis…
E noi? Noi possiamo soltanto segnalare la registrazione di hashtag tra i neologismi nel Vocabolario Treccani a partire dal 2012:
hashtag s. m. inv. In alcuni motori di ricerca e, in particolare, in siti di microblogging, parola o frase (composta da più parole scritte unite), preceduta dal simbolo cancelletto (#), che serve per etichettare e rintracciare soggetti di interesse. ◆ E gli articoli sulla crisi di governo o sulle manifestazioni di piazza, se corredati di hashtag, sembran subito più moderni. L’hashtag è il cancelletto, quello che precede sigle che servono a identificare un tema, in modo che una ricerca reperisca rapidamente tutti i tweet in merito: per la manifestazione degenerata a Roma l’hashtag era #150 (che stava per 150ctober) […]. (Guia Soncini, Repubblica, 5 novembre 2011, D, p. 90) • Su Twitter, gli hashtag #nevearoma e #alemanno presentano qualche commento irriferibile e parecchi indignati e documentati. (Maria Luisa Rodotà, Corriere della sera, 5 febbraio 2012, p. 3, Primo Piano).
Dall’ingl. hashtag, a sua volta composto dal s. hash (mark) (‘cancelletto’) e dal s. tag (‘etichetta’).