Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo (Dirty Harry), 1971, di Don Siegel, con Clint Eastwood.
San Francisco, 1971. I figli dei fiori sono sfioriti da un po’. La città è degradata. Due pazzi si aggirano (almeno due: se no Il barbarico re mi riprende per gli errori epistemologici) per la città. Uno è uno psicopatico assassino che ricatta la polizia. L’altro un ispettore di polizia, Callaghan, l’eroe repubblicano che lavora nelle intercapedini tra legge e giustizia (che cos’è la giustizia gliel’ha dettato direttamente dio, probabilmente incidendo le regole sul retro della bronzea stella da sceriffo).
La prima metà del film è giocata sul fatto che nel 1971 non esistevano i telefoni cellulari. Ma dalla scena dello stadio in avanti il film è e resta indimenticabile.
Clint Eastwood non porta mai il cappello, quindi sapete che cosa vi dovete aspettare.
Però è un bel film. È così che noi esteti ci facciamo fregare.
Qui il finale, giusto per rovinarvi l’esistenza (Hey! Vi ho avvertito!).
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