Nelle istituzioni – non sto ovviamente parlando di quella istituzione totale in cui sono volontariamente detenuto, ma delle istituzioni in generale.
Anzi, cerchiamo di essere il più generici possibile: nelle istituzioni e nelle imprese, insomma nei corpi sociali organizzati gerarchicamente, insomma …
Oggi l’avvio è lento.
Insomma, c’è la gerarchia rappresentata nelle scatolette dell’organigramma, e poi c’è organigramma reale, il pecking order informale ma noto a tutti, salvo agli sciocchi e a quelli irreparabilmente tagliati fuori.
Non potendo essere rappresentato sull’organigramma, il potere reale si deve rivelare simbolicamente. Uno dei simboli, che è al tempo stesso un rito, è quello dell’orecchio del tiranno.
Si svolge così. Deve essere una situazione formale. Il capo supremo presiede un consesso dei quadri. Disposizione a teatro. Lui seduto al centro del tavolo di presidenza, meglio se su una sedia un po’ più grande delle altre che ne chiarisca simbologicamente il ruolo, circondato dai gerarchi dell’organigramma formale. I quadri seduti in platea. A un certo punto da uno degli scranni, ma più spesso dalla platea, il consigliere (o più spesso la consigliera) si alza, sale i due-tre scalini che separano il palco dalla platea, si avvicina con studiata lentezza al capo seduto, si china e gli dice qualche cosa all’orecchio.
Oppure – supponiamo che nel frattempo il capo sia cambiato, per un normale avvicendamento, e che di conseguenza siano anche cambiati l’organigramma ufficiale e quello reale. Questo capo – giusto per immaginare una situazione all’apparenza diversa, ma simile nella sostanza – questo capo, dicevamo, è più democratico, o più populista, o più alla mano. O tutte tre le cose insieme: la sostanza non cambia. Ma la forma sì. Questa volta niente teatro con podio e platea. Questa volta i dirigenti sono disposti tutti intorno a un grande tavolo. Tutte le sedie sono uguali. La centralità del capo è segnalata soltanto dalla sua posizione: al centro del tavolo, e fronteggia l’ingresso, luce alle spalle (prossemica, si chiama). Ma anche in questa situazione, lui o lei – che non siede vicino al capo, perché quelle posizioni sono dedicate ai “vice” della gerarchia formale – si alza e con studiata lentezza …

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giovedì, 22 dicembre 2011 alle 15:40
È così che ci si attacca il raffreddore
giovedì, 22 dicembre 2011 alle 19:55
[…] delle cuffie per la musica: ogni volta che le ascolterà, sarà come parlare all’orecchio… Share this:EmailStampaFacebookLinkedInStumbleUponTwitterLike this:LikeBe the first to like […]