È stato pubblicato dal Daily Mail, un quotidiano britannico, il 2 dicembre 2011.
Azzardo la mia traduzione, perché merita di essere conosciuto anche da chi non sa l’inglese.
Fare sesso durante l’adolescenza (tra i 13 e i 19 anni: questa è la traduzione di teenager) può portare a cattivo umore, cambiamenti nello sviluppo cerebrale e tessuti degli organi riproduttivi più piccoli, secondo gli scienziati.
I ricercatori della facoltà di medicina dell’università dello Stato drellì’Ohio hanno scoperto che questi cambiamenti intervengono quando l’esperienza sessuale è fatta mentre il cervello si sta ancora sviluppando.
Uno degli autori, John Morris, afferma: “Avere un’esperienza sessuale in questo arco di tempo, all’inizio dell’esistenza, non è privo di conseguenze.”
Riporto ora l’originale inglese, completo della foto che illustra l’articolo:
Having sex during teenage years could lead to bad moods, changes in brain development and smaller reproductive tissues, according to scientists.
Researchers from Ohio State University College of Medicine found that these changes can occur because the sexual experience is taking place while the brain is still developing.
Study co-author John Morris said: ‘Having a sexual experience during this time point, early in life, is not without consequence.’

'Consequences': Teenage sex could lead to altered moods and behaviour say Ohio State University scientists - dailymail.co.uk
Dov’è il problema? La ricerca dell’Ohio State University College of Medicine è stata condotta sui criceti. Ripeto: criceti.

wikipedia.org
E gli autori sono stati bene attenti a precisare (incalzati dal giornalista del Daily Mail, immagino) che i risultati non si possono estendere agli esseri umani.
Credete che esageri? Andate a controllare qui: Teenage sex ‘affects mood, brain development and reproductive tissues in later life’ | Mail Online.
venerdì, 30 dicembre 2011 alle 19:14
Mi stavo proprio chiedendo quando fossero adolescenti i criceti, allora sono andata a vedere l’articolo e i commenti. Francamente imbatazzante. Ma sopratutto ritenere che il criceto che nuota più lentamente sia depresso, mi pare estendere un po’ troppo la definizione. Ma poi si tratta di criceti allevati per gli esprimenti? O di animali, come dire, selvatici?
domenica, 8 gennaio 2012 alle 12:54
[…] bene dire subito, per non cadere anche noi in un errore frequente, che abbiamo puntualmente denunciato, che la parte sperimentale della ricerca di Iain Couzin e dei suoi colleghi fa riferimento al […]