Venerdì 24 febbraio 2012 – ore 20:30
Roma, Auditorium, Sala Sinopoli
Ian Bostridge, tenore
Julius Drake, pianoforte
Franz Schubert, Winterreise D911
Una grande serata, per quello che è forse il più grande ciclo di Lieder (cioè di canzoni) di tutti i tempi. E fa impressione che, nonostante una serata romana pressoché primaverile, più della metà dei posti della sala intermedia dell’Auditorium di Renzo Piano fossero vuoti. Vuol dire che c’erano meno di 600 persone.
Bostridge ci ha dato una versione quasi espressionistica della Winterreise, facendoci riflettere sul romanticismo estremo delle 24 poesie di Wilhelm Müller che Schubert ha musicato: un vagare senza meta nel freddo inverno tedesco di un uomo che ha perso l’amore:
Straniero sono arrivato,
straniero me ne vado.
Maggio mi aveva accolto bene,
con mazzi di fiori,
la fanciulla parlava d’amore,
la madre già di nozze, –
ora il mondo è così cupo,
la via sepolta dalla neve.
Ma soprattutto una trasparente metafora del cammino verso la morte:
Ad un cimitero mi ha portato il mio cammino;
proprio qui voglio fermarmi, ho pensato fra di me.
Voi verdi ghirlande potreste essere il segno
che invita lo stanco viandante nella gelida locanda.In questa casa, sono occupate tutte le stanze?
Sono stanco, cado a terra, ferito a morte.
Tu, oste senza pietà, mi cacci via?
E dunque avanti, avanti ancora, mio fedele bastone!
Su YouTube il ciclo di Bostridge e Drake c’è nella sua interezza, in 24 clip. Penso di fare cosa apprezzabile per tutti gli appassionati collegandoli da qui.
1. Gute Nacht
2. Die Wetterfahne
3. Gefrorene Tränen
4. Erstarrung
5. Der Lindenbaum
6. Wasserflut
7. Auf dem Flusse
8. Rückblick
9. Irrlicht
10. Rast
11. Frühlingstraum
12. Einsamkeit
13. Die Post
14. Der greise Kopf
15. Die Krähe
16. Letzte Hoffnung
17. Im Dorfe
18. Der stürmische Morgen
19. Täuschung
20. Der Wegweiser
21. Das Wirtshaus
22. Mut
23. Die Nebensonnen
24. Der Leiermann
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