L’abuso di oggi è più sottile di altri di cui abbiamo parlato in questa rubrica. Infatti, a rigore, è lecito utilizzare confidente come sinonimo di fiducioso. Ciò che rende confidente abusato è la schiacciante prevalenza che ha acquisito rispetto a fiducioso, che pure era fino a poco fa il termine corrente e più comune.

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Ma andiamo con ordine e partiamo dalla definizione che il Vocabolario Treccani propone per fiducioso:
Pieno di fiducia: essere fiducioso in sé stesso, nelle proprie risorse; fiducioso nell’aiuto promesso, si gettò decisamente nell’avventura; con reggenza verbale: essere fiducioso di riuscire; era fiducioso che qualcuno l’avrebbe aiutato. In usi assoluti, con fiducia, con ferma speranza: si sottopose fiducioso all’intervento chirurgico; attendo fiducioso il benevolo accoglimento della mia domanda; o che mostra fiducia: volto, sguardo fiducioso.
E per confidente (come aggettivo, perché come sostantivo il confidente è una persona cui si confidano i propri segreti e soprattutto l’informatore della polizia, la spia, come nel famoso film di John Ford con Victor McLaglen, The Informer):
- Che confida, fiducioso; per lo più con uso assoluto: con animo confidente; la sua confidente attesa; in fronte La gioia ti splendea, splendea negli occhi Quel confidente immaginar (Leopardi); meno comunemente seguito da in: confidente nelle proprie forze; confidente nella bontà del giudice.
- Baldanzoso, sicuro di sé: Tempra de’ baldi giovani Il confidente ingegno (Manzoni).
Insomma, la faccenda è un po’ complicata, e tende a porsi al confine tra la “questione di lana caprina” [secondo Wikipedia: «Un detto popolare ritiene che la lana caprina non esista, dato che solitamente è la pecora ad essere tosata. Con l’espressione “questioni di lana caprina” ci si riferisce al voler indagare se le capre abbiano il pelo o la lana: quando si vuol criticare qualcuno che “frulla l’aria” su argomenti (apparentemente) futili, si dice che perde tempo intorno a “questioni di lana caprina”. In realtà, le capre diffuse in zone assai fredde spesso sono ricoperte da una soffice peluria isolante oltre ad un primo strato di lana più ruvida. Tale peluria viene utilizzata per produrre vari tipi di lana, di cui la più nota è il cashmere. Si ricorda anche il mohair.»] e il grammar nazism (a grammar nazi is «a person who believes proper grammar and spelling should be used by everyone whenever possible»). Insomma, confidente come aggettivo si può usare, ma è (primo) un termine un po’ più ambiguo di fiducioso perché ha anche altri significati, come baldanzoso e sicuro di sé; e (secondo) andrebbe adottato con uso assoluto (cioè senza un oggetto specifico: “sono confidente” è analogo a “sono fiducioso”, ma “sono fiducioso nel raggiungimento dei miei obiettivi” è da preferire a “sono confidente nel raggiungimento dei miei obiettivi”).

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Ma non è questo il punto che mi interessa: non sono una persona seria e mi interrogherò piuttosto sulle ragioni che possono aver spinto a sostituire un aggettivo di uso comune con uno fino a poco tempo fa più raro e letterario. Ho in mente 4 motivi.
- Gli aggettivi che finiscono in -oso ci sembrano infantili, poco seri, inventati lì per lì. La responsabilità, anche se se ne ricorderanno forse in pochi, è della pubblicità della Fiat Uno, concepita negli anni Ottanta da Giorgio Forattini.
Secondo questa accezione, fiducioso sarebbe un po’ come comodoso, sciccoso, risparmioso e scattoso. - Per chi ha un approccio appena più scientifico, il problema è che gli aggettivi con desinenza in -oso sono percepiti come più deboli di quelli con desinenza in -ico. Anche chi non ricorda nulla della chimica del liceo, immagino, sa almeno vagamente che l’acido solforoso è una cosetta da signorine, buono al più a evitare che la frutta secca o il vino si guastino, mentre l’acido solforico (o vetriolo) è meglio non versarselo addosso, ma utilizzarlo semmai – in un romanzo a tinte fosche – a sfigurare una bella infedele o a punire un confidente della polizia.
C’è poco da scherzare: le foto che si trovano in rete sono talmente truci che ho preferito non pubblicarle qui. - Fiducioso in inglese si dice confident, e l’attrazione dei falsi amici è irresistibile per i parvenu nostrani. Vuoi mettere, come è provinciale uno banalmente fiducioso? Anzi, probabilmente è anche un po’ un illuso, verosimilmente la sua fiducia è infondata, la ripone a sproposito in qualcosa di irreale, come Babbo Natale o la giustizia “giusta” di Zorro. Invece, chi è confidente di certo ne ha solido fondamento razionale, ha appoggi in alto loco che gli hanno garantito il raggiungimento dell’obiettivo, ha la scienza, il potere e i mezzi economici dalla sua parte. Magari anche i poteri forti.
- Uso e abuso di confidente sono una tecnica di comunicazione politico-aziendale (comunicazione aziendale e comunicazione politica ormai si confondono, si sovrappongono e si fecondano a vicenda). Come è ampiamente noto ( ne abbiamo parlato anche noi a proposito del libro di Robert Trivers, The Folly of Fools: The Logic of Deceit and Self-Deception in Human Life), non c’è modo migliore di ingannare gli altri che con una menzogna (o una verità parziale o distorta) in cui noi stessi crediamo. Per questo, è assolutamente necessario, per chi ci vede e ci ascolta ma anche per noi stessi, essere convinti della sincerità delle nostre affermazioni. E dunque, anche chi afferma deve essere convinto, quanto più possibile, di dire la verità. Per questo, come abbiamo già notato, politici e imprenditori si riempiono la bocca dell’intercalare «io credo». «Essere confidenti nel successo delle nostre intraprese» è una stella della medesima costellazione.
sabato, 27 ottobre 2012 alle 22:17
[…] alla posizione 1586 troviamo confidenti nell’accezione di fiduciosi (noi ne avevamo parlato qui); […]
giovedì, 25 luglio 2013 alle 8:01
[…] Per tutte le iniziative di Ilmiolibro.it, vi rimando all’articolo di Affaritaliani.it. Prima però, lasciatemi concludere con le parole di un fiducioso e assai speranzoso sior Fabbri che, posto davanti al problema della concorrenza spietata, si affretta a dire che «Siamo confidenti di poter conservare la nostra leadership». Cosa che gli vale il premio Sbagliando s’impera, lo può ritirare a questo post. […]
lunedì, 23 dicembre 2013 alle 12:59
Confidente è la spia della polizia!