Chi rifugge la fatica per pigrizia o svogliatezza: un ragazzo infingardo. Chi è falso, simulatore: un amico infingardo, stai attento, è un infingardo. Che denota infingardaggine, subdolo: un sorriso infingardo (De Mauro online).
La parola, secondo i più, deriva dal latino fingĕre (in-fingĕre): chi, potendo e sapendo fare una cosa, finge di non poter o non sapere farla, appunto per non farla. e quindi: pigro, lento nell’operare per avversione al lavoro; ma anche, simulatore, subdolo.
Curiosa anche la desinenza -ardo, che fa pensare a una contaminazione germanica (bastardo, codardo, testardo, …)