È morto ieri (8 marzo 2012) Elio Pagliarani, poeta. Era nato a Viserba, sulla riviera romagnola, il 25 maggio 1927.

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Perdonatemi se nel rendergli omaggio con la sua famosa poesia dei coniglipolli non riesco a riprodurne l’andamento grafico alla Majakovskij, che potete però vedere nelle immagini qui sotto.
dittico della merce: la merce esclusa
a Ferruccio Rossi-LandiUso e scambi linguistici b) L’equazione di valore linguistico Consideriamo l’equazione x merce A =
y merce B
e applichiamola al linguaggio
Dio è l’essere onnipotenteQui la quantità (x,y) per entrambi i termini è ridotta a uno
c’è un solo Dio ed egli è l’unico essere onnipotente Sarebbe facile
quantificare, dicendo per esempio che gli dei
sono esseri onnipotenti
seguendo l’analisi marxiana
finì con centodieci a un pelo dalla lode, i corsi in medicina
una scelta ragionata: è mondana ed è sociale
quel rapporto con il corpo
coscienza fisica non basta
non è ancora conoscenza
nuovi allori in giurisprudenza
se i rapporti offuscassero le cose ne violassero l’essenza se fosse troppo empirica la scienza
dell’espressione Dio
Dio assume il valore di scambio
relativamente a essere onnipotente
e può essere immerso nella circolazione linguistica
come portatore di tale valore In termini di lavoro
Problema: un ragazzo vede conigli e polli in un cortile Conta
18 teste e 56 zampe
quanti polli e conigli ci sono nel cortile?
Si consideri una specie animale
a sei zampe e due teste: il conigliopollo; ci sono nel cortile 56 zampe : 6 zampe = 9 coniglipolli
Nove coniglipolli che necessitano di 9×2, 18 teste
restano dunque 18 – 18, 0 teste nel cortile
laurea in filosofia poi lo cacciarono via
non che violasse le leggi è che dissero basta
la famiglia gli amici gli esempi dei libri di testo la sua testa
avrebbero potuto lucidissimamente, in realtà fu lui che non volle demandò alla vita
la grandezza di lavoro umano linguistico generico medio
Ma questi animali hanno 9×6, 54 zampe allora 56–54 = 2 Restano due zampe nel cortile
Si consideri quindi un’altra specie di animale che potrebbe essere il coniglio spollato Si sottrae
un pollo da un coniglio l’animale che avanza è il coniglio spollato che ha
1 testa – 1 testa = 0 testa, 4 zampe – 2 zampe = 2 zampe: le due zampe che stanno nel cortile
la grandezza di lavoro umano linguistico generico medio
con il naso giusto, un’altezza che supera la media
non che vita non fosse anche nell’aule
dei suoi vent’anni trenta
non era ancora stato richiamato sotto le armi forse perché non sapevano bene dove metterlo
c’è dunque nel cortile 9 coniglipolli + 1 coniglio spollato Detto in altri termini
9 conigli + 9 polli + 1 coniglio – 1 pollo Ed ora i conigli coi conigli e i polli coi polli, si avrà
9 + 1, 10 conigli, 9 – 1, 8 polli
Risultano otto polli e dieci conigli nel cortile
e può essere immesso nella circolazione linguistica
come portatore di tale valore In termini di lavoro
la grandezza di lavoro umano linguistico generico medio
con cui si misura Dio
con cui si misura Dio in termini di lavoro
ridono le ragazze, ondeggiano sopra tacchi di sughero
attraverso la forma di valore totale o dispiegato che Marx esprime con l’equazione plurima
passiamo alla forma generale di valore nella quale un certo numero di merci
esprime il proprio valore per mezzo di un’unica merce esclusa
ridono le ragazzeNon mi rinvengo ben, pensa e ripensa
che barzelletta è questa: io non l’ho ‘ntesa
se non confusamente
Questa si chiama ‘l Pettine. E perché?
Perché le rime paion fatte a denti,
e mostra pettinar vari costumi.
Egli era gaio e festoso
e si mise a raccontare una delle sue barzellette. Ne sapeva sempre nuove
e allora sorrideva anche sussultando.
La merce esclusa
nella quale come valore d’uso avviene la misurazione del valore di scambio
quello là con tre lauree lo presero l’autunno 43
spiegò le barzellette a San Vittore
mica credettero subito che gli appunti nel taccuino
fossero per figurare
con capuffici e donne
la merce esclusa
nella quale come valore d’uso avviene la misurazione del valore di scambio
di tutte le altre merci quali tempo di lavoro oggettivato
corrisponde linguisticamente al termine noto di una serie definitoria.
Avrei forse ignorato per sempre l’esistenza di Elio Pagliarani se non fosse stato per il mio fortuito e fortunato incontro, nel fatale 1977, con Andrea Ciullo, curiosa figura di laureato in statistica e autore teatrale, che di Pagliarani era “vice” come critico di teatro sul Paese sera. Penso che Andrea Ciullo abbia mantenuto i suoi rapporti con il maestro, dal momento che sul web circola una composizione scritta ed eseguita per il compleanno di Pagliarani.
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