Pascale, Antonio (2013). Le attenuanti sentimentali. Torino: Einaudi. 2013. ISBN 9788858410639. Pagine 232. 9,99 €

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A me – mi ripeto, lo so – Pascale piace. Leggerlo non annoia, anche quando si ripete lui. La sua scrittura, senza essere classica (anzi!) è piacevole. Di più, è difficile metterlo giù, anche se, in realtà, il filo conduttore è tenue e le divagazioni sono tante. E poi, Pascale, merita la mia gratitudine, non foss’altro che per i 2 motivi che seguono:
- Ha avuto il coraggio di smascherare l’assurda melensaggine di La cura di Franco Battiato quando tutti gli altri (ma proprio tutti, credetemi) gridavano al capolavoro, e perciò si distingue nettamente dai buonisti del clan Fazio-Gramellini e lo iscriviamo honoris causa al gruppo facebook “Buongiorno un cazzo”: resistenza culturale a Gramelllini e al gramellinismo.
- È uomo di scienza e sentimento (è il titolo di un suo libro) che ha il coraggio di dire forte e chiaro che in agricoltura ci deve essere progresso e OGM, non km0 e bio.
E allora gli perdoniamo tutto, anche che questo non sia l’atteso nuovo romanzo ma (in larga parte) una ricomposizione e rivisitazione di articoli e brani già comparsi altrove. Che poi, a ben vedere, l’operazione è quasi sempre riuscita e il libro a me ha fatto venire in mente un Caro diario scritto e non filmato, in cui Pascale gira per Roma in bici (poco), a piedi (un po’ di più) e variamente motorizzato (molto).
Bene. Basta divagare io. Correte a comprarvi il libro di Antonio Pascale e lasciate divagare lui, che è più bravo di me (falsa modestia). Il libro ve lo raccomando vivamente e complimenti per la scelta della foto di copertina, del grandissimo Henri Cartier-Bresson (a proposito, è bellissima anche la copertina del libro di Tito Faraci).
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Ecco le consuete citazioni, con il riferimento alle posizioni sul Kindle.
– Intossicazione, – mi disse il medico, al pronto soccorso, dopo qualche ora. – Cozze?
– Macrobiotico.
– Macrobiotico? A Napoli? Ma lei vuole sfidare la sorte. [54][…] ogni cosa è autobiografica, ma ogni autobiografia ben riuscita è falsa. [89]
[…] non sei un uomo a chilometro zero, meno male… [945]
Perché ci vogliono numeri, non aggettivi. [1309]
Altri abbracci, quelli stile conforto e supporto, e ciao. [1847]
Molto parigino, il quartiere. Banca d’Italia da una parte e vicoli con tanti negozi di modernariato anni Cinquanta, design svedese, scialli e sciarpe, botteghe artigiane, abiti usati che arrivano da tutto il mondo e prodotti a chilometro zero – che pure arrivano da tutto il mondo, insomma tipo: piccolo è bello, e costoso. [1889: ho abitato a Monti, prima della sua definitiva trasteverizzazione, per 10 anni, tra il 1977 e il 1987]
[…] la cultura è tutto quello che la statistica non riesce a identificare […] [2095: frase a effetto, ma non del tutto vera]
Questo no, è appezzottato! Termine gergale, significa falso, vuol dire che è un bar della camorra, aperto solo per riciclare i soldi. [2383]
– Beh, guarda, noi in fin dei conti facciamo film affinché la gente possa farsi le seghe in pace, di nascosto, e tu te nei fai tante, purtroppo tutte mentali. E pure in pubblico. [2727]
[…] Bojano, 8000 abitanti scarsi, dove c’è anche il castagno piú antico d’Italia. [2865: ohibò, sono appena stato sull’Etna, dove mi hanno fatto visitare il più antico castagno dell’universo, e dunque d’Italia. Quid est veritas?]
Nel 1701 il coltivatore Jethro Tull inventò una seminatrice a canne d’organo che permise una raccolta 8 volte superiore alla normale resa di un seme. [3088: dei Jethro Tull parliamo un’altra volta…]
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Qualche volta sonnecchia anche Einaudi (quantum mutatus ab illo) che non corregge più le bozze (consocenza, pos. 1262; mashio, 2774).
Dal canto suo, Pascale (pos. 1406) mi cade su un basico utilizzato nell’accezione inglese invece che in quella italiana:
- In chimica, di sostanza che ha le proprietà di una base: coloranti b. (v. colorante); sale b., sale che si forma quando gli ossidrili di una base non vengono tutti salificati da un radicale acido, per cui in esso si trovano ancora uno o più ossidrili (per es., cloruro b. di zinco, ZnOHCl). In metallurgia, refrattario b., costituito prevalentemente da ossidi metallici (di calcio, di magnesio, ecc.) e che ha quindi proprietà basiche; processo b., metodo di affinazione della ghisa caratterizzato dall’impiego, per i rivestimenti del forno, di refrattarî basici; scoria b., quella che si produce nel corso di alcuni processi di affinazione: per es., la scoria ottenuta dalla ghisa fosforosa, che contiene prevalentemente fosfato di calcio e ossido di ferro, e trova impiego come fertilizzante. In petrografia: rocce b., o iposiliciche, rocce eruttive (gabbri, basalti, peridotiti, pirosseniti, teraliti, basaniti, tefriti, ecc.) con tenore di silice inferiore al 52%, costituite, in genere, di abbondanti componenti femici, che conferiscono loro una colorazione scura. Terreno b., che ha reazione basica, con pH cioè maggiore di 7.
- Sul modello dell’ingl. basic, si adopera talvolta come equivalente di fondamentale(che in ital. è termine più specifico), in riferimento a sistemi linguistici semplificati (v. basic english): l’inglese b., il vocabolario b. della lingua italiana, ecc. [Vocabolario Treccani]
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