Figura retorica basata su una simmetria incrociata fra parole o gruppi di parole affini (per esempio: vizi privati, pubbliche virtù) (De Mauro on line).
Dal greco: “struttura a croce, a forma di
“.
Qualche esempio letterario:
Quell’uno e due e tre che sempre vive
e regna sempre in tre e ‘n due e ‘n uno,
[Dante, Paradiso, C. XIV, vv 28-29]
…
indi traendo poi l’antico fianco
per l’estreme giornate di sua vita
quanto più po col buon voler s’aita,
rotto dagli anni e dal cammino stanco.
[F. Petrarca, Movesi il vecchierel canuto e bianco, vv 5-8]
Immota e come attonita ste’ alquanto;
poi sciolse al duol la lingua, e gli occhi al pianto.
[L. Ariosto, Orlando furioso, C. VIII, vv 311-312]
Fuggì tutta la notte e tutto il giorno
errò senza consiglio e senza guida,
non udendo o vedendo altro d’intorno,
che le lagrime sue, che le sue strida.
[T. Tasso, Gerusalemme liberata, C. VII, vv 17-20]
– Bei cipressetti, cipressetti miei,
fedeli amici d’un tempo migliore,
oh di che cuor con voi mi resterei –
guardando io rispondeva – oh di che cuore!…
[G. Carducci, Davanti San Guido, vv 17-20]
Oh! dormi col tremolio muto
dell’esile cuna che avesti!
non piangerlo tutto, il minuto
che avesti, dell’esile vita!
[G. Pascoli, Il sogno della vergine, vv 55-58]
O nere e bianche rondini, tra notte
e alba, tra vespro e notte, o bianche e nere
ospiti lungo l’Affrico notturno!
[G. D’Annunzio, Lungo l’Affrico, vv 21-23]

mercoledì, 18 settembre 2013 alle 22:39
[…] di vento») non l’ho più dimenticato (il resto sì, lo confesso). Mi piaceva soprattutto il chiasmo s’ode : singulto :: alito : s’ode, che trovavo (e trovo) semplice ed elegantissimo. E […]